Nuova eruzione sottomarina vicino alle isole Tonga: le rocce vulcaniche ricoprono completamente il Pacifico. Ignoto il vulcano di origine [FOTO e VIDEO]

Una nuova eruzione vulcanica sottomarina ha completamente ricoperto il Pacifico di rocce e detriti vulcanici per un'area di circa 400km²: immagini incredibili
  • eruzione vulcano sottomarino tonga
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  • eruzione vulcano sottomarino tonga
    Credit: SENTINEL 2-ESA/Copernicus
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    Credit: MODIS/NASA
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    Credit: MODIS/NASA
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MeteoWeb

Una nuova eruzione, probabilmente sottomarina, si è verificata negli ultimi giorni (o è ancora in corso) ad ovest dell’Isola di Vavau nell’arcipelago di Tonga. Il suo vulcano di origine non è ancora noto, ma l’eruzione, evidenziata dalla grande quantità di pietra pomice e dai pennacchi di fumo, è molto probabilmente dovuta ad un vulcano sottomarino vicino o ad un condotto del piccolo vulcano Fonualei.

Il 7 agosto, un osservatore ha comunicato a Volcano Discovery: “Intorno alle 10:40 di mercoledì 7 agosto, abbiamo notato grandi nuvole di fumo all’orizzonte nella posizione del vulcano Fonualei. Il pennacchio ha continuato ad allargarsi nelle ore successive. Sembrava fermarsi e poi eruttava di nuovo”. All’epoca, la notizia era passata quasi inosservata, mentre sta ottenendo maggior attenzione ora che un catamarano che attraversava quelle acque si è imbattuto in una grande quantità di pomice fresca, ossia lava molto schiumosa, così leggera da poter galleggiare, prodotta dall’eruzione.

Ecco un estratto di quello che hanno scritto in un post su Facebook gli occupanti del catamarano: “Il catamarano ROAM, mentre navigava verso le Fiji, ha incontrato rocce vulcaniche (pomice) che coprivano completamente la superficie dell’oceano alla posizione 18 55′ S 175 21′ W alle 08.00 UTC (19.00 ora locale) del 15/8/19. Il viscido materiale era composto da rocce dalle dimensioni di una biglia fino a quelle di una palla da basket tanto che non era visibile l’acqua. Abbiamo iniziato a vedere alcune rocce galleggianti di varie dimensioni (da biglie a palle da tennis) dalla 18 46′ S 174 55’W. Alla posizione 18 50′ S 175 05′ W, abbiamo avuto un leggero ma distinto odore di zolfo. Alla posizione 18 50′ S 175 05′ W, abbiamo iniziato a vedere e colpire rocce galleggianti più grandi. Abbiamo ammainato tutte le vele. Poiché non sentivamo più l’odore dello zolfo, abbiamo supposto che saremmo stati presto liberi dal materiale, quindi abbiamo scelto di continuare a velocità ridotta. Alle 07.00UTC circa (19.00 locali) del 15/8/19, alla posizione 18 55′ S 175 21′ W, siamo entrati in una chiazza totale di detriti rocciosi composta da pietra pomice dalle dimensioni di una biglia fino ad una palla da basket. Le onde erano quasi calme e la barca ha rallentato fino a 1 nodo. La chiazza di detriti era presente fin dove potevamo vedere con la luce della luna e con il nostro faro. Era estesa in tutte le direzioni”. Gli occupanti del catamarano hanno avvisato le altre imbarcazioni del fatto che i detriti erano pericolosi per la navigazione, invitandoli a non seguire la stessa rotta.

Le recenti immagini satellitari dall’area, contenute nella gallery scorrevole in alto a corredo dell’articolo, mostrano l’acqua scolorita dai gas vulcanici in essa dissolti e del vapore, suggerendo che l’eruzione è iniziata tra il 6 e il 7 agosto. Allo stesso tempo, la grande quantità di pomice può essere rilevata nelle immagini satellitari in diversi gruppi che coprono un’area di circa 400km². In seguito, la chiazza non ha fatto altro che frammentarsi, rendendo la navigazione più rischiosa, e sfilacciarsi nel corso della sua deriva. A giudicare dalla posizione della pietra pomice, è probabile che l’eruzione sia avvenuta in un condotto sottomarino ancora senza nome o in un vulcano a nord dell’isola vulcanica di Late e a sud dell’isola vulcanica di Fonualei. Nel 2001, era stata rilevata un’attività eruttiva in questo settore e un’analisi della barimetria aveva determinato la profondità della vetta del vulcano ancora senza un nome a -40 metri. Al momento dell’eruzione, dei marinai avevano visto una colonna di ceneri.

Le immagini prodotte quotidianamente dai satelliti MODIS permettono di ipotizzare l’inizio dell’eruzione intorno all’8 agosto, giorno in cui la pietra pomice è apparsa per la prima volta sulle immagini satellitari. Le immagini satellitari più recenti non mostrano più segni di acqua scolorita e pietra pomice, il che potrebbe significare che l’attività, se ancora in corso, è calata al di sotto del livello di rilevamento visivo, il che non è impossibile poiché il fondale in quel settore è a circa 1000 metri. Oppure potrebbe significare che l’eruzione è terminata. Nel video seguente, è possibile vedere la superficie dell’oceano completamente coperta dal materiale vulcanico. L’acqua non era più visibile.

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