La Groenlandia è l’isola più grande del mondo, nella quale la popolazione vive in condizioni estreme: un manto di ghiaccio occupa l’84% della superficie, rendendo l’intervento umano possibile soltanto nelle zone costiere. La storia di questa massa continentale, tre volte più estesa dell’Australia, vanta un’influenza di varie popolazioni, dovuta alle ondate migratorie provenienti dall’America fin dal 2500 a.C.
Tuttavia, fu scoperta dai Vichinghi originari dell’Islanda soltanto nel X secolo d.C, che inizialmente la credettero disabitata. Nelle saghe vichinghe sono narrati stralci di storia di Eiríkur Rauði (Erik il Rosso), il quale fu esiliato dall’Islanda per aver ucciso e, accompagnato dalla famiglia e da schiavi, s’imbarcò su una nave diretta ad una terra ancora semi-sconosciuta che si trovava a nord-ovest. Una volta approdato sull’isola, nacque la colonia di Groenlandia, che prese sempre più piede negli anni a venire. Dunque, i primi a colonizzare la Groenlandia furono proprio gli islandesi.
C’è da specificare che la Groenlandia non è sempre stata così come la conosciamo: il nome dato dai vichinghi, Grönland, significa “terra verde” e molte teorie la vedono sgombra di ghiacci. Infatti, la Groenlandia di Erik il Rosso era una terra con estati di breve durata e inverni particolarmente lunghi e complessi da affrontare. Tuttavia, la concezione di clima rigido dei Vichinghi era decisamente differente dalla nostra: essendo abituati agli eccessi climatici, la quantità di pesce, di pascoli, di mammiferi marini e uccelli commestibili, avevano classificato l’area groenlandese come una zona molto più agibile per l’essere umano, rispetto alle zone da cui provenivano.
Erik, ai tempi, per aumentare le possibilità di sopravvivenza in un posto dal clima particolarmente rigido, doveva necessariamente convincere altra gente a seguirlo nell’insediamento e per questo, terminato il suo esilio, fece ritorno nelle sue terre parlando di una vera e propria “Terra Verde”: un nome che riscosse parecchio successo e fu il risultato di un complesso ragionamento opportunistico.
Groenlandia, l’antica “terra verde”A quel punto, venticinque navi lo seguirono verso la colonia e quattordici furono in grado di insediarsi in quella che venne soprannominata la “Colonia orientale”. Si può dire che quella di Erik fu quella che, ai giorni nostri, chiameremmo “trovata pubblicitaria”, ma c’è un fondo di verità nelle affermazioni del vichingo che “sponsorizzarono” la zona groenlandese: nell’anno 1000, il clima era differente, non si erano ancora formati del tutto i monumenti naturali che in seguito divennero immensi ghiacciai e, soprattutto, il clima dell’Islanda rimaneva sempre molto più duro da tollerare.
Attualmente la Groenlandia sta affrontando un duro periodo per quel che riguarda il cambiamento climatico, tanto che Andrew Yang, celebre politico di origini statunitensi, ha riportato delle informazioni della NASA, che consigliano alle persone di prendere le distanze dalla costa.
“C’è abbastanza ghiaccio in Groenlandia per innalzare il livello del mare di 7,5 metri, un enorme volume di ghiaccio, e ciò sarebbe devastante per le coste di tutto il pianeta“
Queste le dichiarazioni di Josh Willis, oceanografo della NASA, alla CNN. A causa del riscaldamento globale e del conseguente scioglimento dei ghiacciai, aumenterà il livello del mare in Australia, nel sud-est asiatico, negli Stati Uniti e anche in Europa.
“Siamo tutti collegati dallo stesso oceano“.
E’ stato anche condotto uno studio del ghiacciaio Helheim, uno dei ghiacciai più conosciuti della Groenlandia. La ricerca ha evidenziato che 200 m sotto la superficie si trova acqua calda e che la Groenlandia come la conosciamo, tra qualche decennio, potrebbe addirittura scomparire.