Menopausa ritardata di 20 anni: il sogno di molte donne – ma non di tutte – potrebbe diventare realtà. Il periodo della menopausa è infatti vissuto da molte con ansia e timore, soprattutto nell’affrontare sintomi debilitanti come l’osteoporosi e le vampate di calore. In Gran Bretagna, un intervento chirurgico di appena 30 minuti promette questa rivoluzione ed è stato lanciato da specialisti della fecondazione in vitro: l’operazione consiste nel prelevare il tessuto ovarico con un mini-intervento in donne che hanno meno di 40 anni; in seguito quello stesso tessuto viene congelato per poi essere scongelato e reimpiantato fino a 20 anni dopo, permettendo così anche a molte donne di poter avere dei figli anche dopo i 50 anni.
Il progetto è stato condotto in Gran Bretagna, a Birmingham, sede della compagnia ‘ProFam’. Già nove donne si sono sottoposte alla procedura. Il medico responsabile, Yousri Afifi, ha spiegato al Times che si tratta “del primo progetto al mondo che inserisce in una donna sana il tessuto ovarico crioconservato per spostare la scadenza della menopausa”.
La procedura non richiede l’assunzione di farmaci ormonali invasivi e dunque potrebbe permettere alle donne in età molto avanzata di fare figli. Il ritardo della menopausa dipende dall’età in cui il tessuto in questione verrà prelevato: nel caso di una paziente di 25 anni, potrebbe slittare anche di 20 anni mentre in una di 40 sarebbe rimandata di soli 5 anni. I medici sono anche convinti che la medesima tecnica possa essere utilizzata per curare milioni di donne colpite da gravi sintomi collegati alla menopausa e bloccarli in modo efficace, a cominciare da patologie cardiache, osteoporosi, depressione, ansia, insonnia, attacchi di bulimia notturni e calo del desiderio sessuale. Tutte patologie dalle cure molto costose per le pazienti e per la sanità pubblica.
In passato una tecnica simile è già stata utilizzata in ragazze e donne affette da tumore, che volevano comunque garantirsi una possibilità di essere fertili: prima delle terapie contro il cancro tessuti ovarici vengono prelevati, congelati e reimpiantati in seguito per consentire la fecondazione. Al momento, per far slittare la menopausa, la tecnica viene proposta a donne di più di 40 anni nella struttura di Birmingham con un costo che varia tra i 7 mila e i 12 mila euro.
MENOPAUSA, COME COMBATTERNE I SINTOMI
Alcuni suoi sintomi si possono avvertire già nella fase di pre-menopausa e riguardano soprattutto ipertensione, ansia, variazioni dell’umore, vampate di calore, secchezza vaginale e gonfiore addominale. Tutti questi sintomi sono dovuti dalla carenza di estrogeni e del progesterone, che alterano il sistema di termoregolazione e modificano il ritmo del sonno, oltre a quello del metabolismo.
La terapia farmacologica attualmente in uso si basa su una terapia ormonale sostitutiva, a base di estrogeni e progesterone, che punta a ridurre i sintomi e prevenire l’osteoporosi. Se però, da un lato, questa terapia apporta moltissimi benefici, dall’altro sono frequenti numerosi effetti collaterali, come nausea, ipertensione, e l’aumento dell’incidenza di carcinoma all’utero e alla mammella. Oltre alla terapia classica della menopausa è utile ricorrere alla fitoterapia, in maniera tale da alleviare i sintomi a essa associati.
Conosciuta comunemente come “erba delle donne”, la Cimicifuga è una pianta perenne erbacea che contiene glicosidi triterpenici, che svolgono un’azione molto simile a quella della serotonina e sono molto importanti nel contrastare le disfunzioni neurovegetative premestruali e dismenorroiche, in particolare le vampate di calore. La pianta è utile soprattutto in caso dei seguenti sintomi:
- vampate di calore;
- sudorazione eccessiva;
- cefalea;
- irritabilità;
- disturbi del sonno;
- palpitazioni cardiache.
La Cimicifuga può provocare solo lievi disturbi a livello gastrico. Inoltre, la pianta contiene salicilati, quindi non dev’essere assunta da soggetti con allergia all’acido acetilsalicilico.
L’estratto di Agnocasto, ricavato dal frutto maturo dell’omonima pianta, inibisce la secrezione di prolattina mentre stimola quella dell’ormone luteinizzante e dell’ormone follicolo stimolante. È dunque un efficace antispasmodico e sedativo per i dolori intestinali e addominali, come anche per contrastare irritabilità e ansia. Viste le proprietà endocrine di questa pianta, va posta particolare accortezza se si utilizza in concomitanza con terapie ormonali; può provocare effetti collaterali, come nausea, mal di testa, disturbi gastrointestinali e mestruali, acne, prurito ed eritema.
Anche i legumi sono ottimi rimedi naturali, la soia in particolare, e sono utilissimi per contrastare i disturbi più diffusi che derivano dalla menopausa. Infine l’esercizio fisico è fondamentale per aiutare corpo e mente. Fare movimento con regolarità aiuta a prevenire l’osteoporosi, le malattie cardiovascolari e l’aumento di peso, oltre che a migliorare il sonno e l’umore, favorendo l’equilibrio ormonale.