Per la prima volta sono state trovate delle microplastiche nelle profonde acque del lago Tahoe, tra le montagne della Sierra Nevada, al confine tra California e Nevada. Le analisi preliminari dei campioni di acqua raccolti dai ricercatori del Desert Research Institute di Reno hanno rivelato la presenza di particelle di fibre di plastica rosse e blu non più grandi della testa di uno spillo.
Ora si sta cercando di capire da dove arrivino e quale potrebbe essere il potenziale danno alla flora e alla fauna del lago.
I ricercatori si dicono “delusi da questa scoperta – spiega la ricercatrice Monica Arienzo che sta conducendo le indagini – Speravamo davvero di non trovare questo materiale nell’acqua del Tahoe, acqua che arriva quasi tutta dallo scioglimento delle nevi“.
Scoprire quale sia la fonte di queste microplastiche, ammettono i ricercatori, non sarà facile. Gli studi più recenti hanno dimostrato che queste particelle, che derivano dai rifiuti di plastica, possono essere trasportate per lunghe distanze attraverso vento, pioggia e neve.
Dunque l’inquinamento del Tahoe potrebbe essere locale o proveniente da molto lontano. “Al momento non sappiamo da dove provenga – dice Arienzo – ma proveremo a scoprirlo“. Il triste ritrovamento è frutto di un capillare lavoro di campionamento condotto durante tutta la primavera e in più zone del grande lago, e che ha compreso i vicini corsi d’acqua. I risultati della ricerca e delle analisi verranno presentati dal team del Desert Research Institute a dicembre, in occasione della American Geophysical Union.