“Io ho imparato tanto da questa città e per questa ragione io ci sarò sempre per questa città“: lo dichiarava Nadia Toffa lo scorso 14 gennaio a Taranto, ricevendo a Palazzo di Città la cittadinanza onoraria dal sindaco, Rinaldo Melucci, e dal presidente del Consiglio comunale, Lucio Lonoce.
Il riconoscimento le è stato assegnato in quanto testimonial nazionale di una campagna benefica partita dal rione Tamburi (il quartiere vicino all’acciaieria): l’iniziativa ha consentito di raccogliere oltre 330mila euro e anche l’attivazione, nell’ospedale di Taranto Santissima Annunziata, dei posti letto di Oncoematologia pediatrica. Riferendosi ai “genitori di questi bambini” colpiti da forme tumorali, Nadia spiegava che “hanno una forza immane. Voi avete insegnato a me. Io sono combattente, ma voi siete combattenti. Tosti“.
“Tutto è nato da un’idea semplicissima, una maglietta che poi, che posso dire non è nemmeno la più bella maglietta che abbia mai visto. Si è carina, bella, semplice, a me è piaciuta, mi è stata regalata e mi è stato detto: che cosa possiamo fare? Io, allora, ho deciso di indossarla in trasmissione e da lì – raccontava Toffa – è partito un tam tam che ha coinvolto tutta Italia, con richieste da Bolzano, da Palermo, dal Brasile, da tutto il mondo. La indossano a Trento, a Milano, è diventata qualcosa di speciale, una magia, sembra una favola e invece è realtà. La realtà è che siamo riusciti a costruire un reparto che era necessario e fondamentale“.
A “Le Iene”, Nadia aveva raccontato i problemi e i disagi delle famiglie che risiedono nel rione Tamburi e convivono con l’inquinamento e le polveri del vicino stabilimento siderurgico Ilva, oggi Arcelor Mittal Italia, ma anche le sofferenze di chi, soprattutto bambini, è colpito dal cancro.