E’ lunga a morire la goccia di aria fresca in quota che si è isolata sul bacino centrale del Mediterraneo quasi una settimana fa e che ancora oggi, per quanto flebile e agente essenzialmente alle quote medie dell’atmosfera, continua a portare instabilità, spesso accesa, su diversi settori. Siamo alle battute finali della sua azione (ma non del maltempo che, anzi, si acuirà nei prossimi giorni ad opera di altri attacchi atlantici), ma ancora oggi essa ha incentivato moti verticali spesso importanti associati a cumulonembi a elevato sviluppo e quindi con temporali anche forti. Le aree più interessate, soprattutto al pomeriggio, ma sin dalle ore centrali, sono state quelle interne calabresi, localmente anche verso qualche costa, specie tirrenica (ma in Calabria miglioramento già da qualche ora), le aree centro-orientali siciliane, diverse di quelle appenniniche, aree interne della Sardegna, e anche diverse aria alpine e prealpine.
Fenomeni più intensi tuttavia, si sono avuti sui rilievi centro-orientali siciliani, tre la provincia di Caltanissetta, l’Ennese, il Nord Catanese e i settori meridionali montuosi del Messinese. Altre piogge spesso di forte intensità hanno interessato diversi settori interni calabresi, dell’Aspromonte, della Sila Piccola e anche costieri del Cosentino. Su queste località calabresi si sono registrati anche gli accumuli tra i più cospicui, con 36 mm a Giffone, in provincia di Reggio Calabria, e 35,6 mm a Belvedere marittimo, in provincia di Cosenza.
Temporali significativi anche sulle aree interne della Sardegna, soprattutto tra Oristanese, medio Campidano, localmente anche Sassarese meridionale e settori interni del Cagliaritano, anche qui accumuli importanti localmente. Altri fenomeni temporaleschi di forte intensità, sui rilievi meridionali del Salernitano, localmente sul Materano, sull’Ovest Potentino, anche sull’Ovest Avellinese e sui settori interni tra Est Casertano e Ovest Beneventano. Forti temporali su diverse aree appenniniche centrali, tra il Reatino, le aree interne abruzzesi e il Sud dell’Umbria, specie sul Ternano, qui anche con fenomeno violento tra San Gemini, Pracchio e Acquasparta. Fenomeno violento anche sul Viterbese, area Bagnaregio, e rovesci sparsi su Appennino centrale. Rovesci e temporali diffusi sull’Appennino settentrionale toscano ed emiliano, anche qui con accumuli localmente considerevoli fino a oltre 30 mm.
Diversi focolai temporaleschi anche sui settori alpini e prealpini, specie centro-orientali, localmente verso le pianure adiacenti. Un temporale forte in questi minuti sta interessando i settori a Est di Bergamo, tra Entratico, Villongo, Castelli Calepio e Grumello del Monte e che minaccia anche il capoluogo. Rovesci e temporali un po’ più deboli, ma anche qui abbastanza diffusi sul Bresciano, altri diffusi più intensi sulla provincia di Trento, specie aree centro-occidentali e temporali sparsi su alto Veneto e Alpi occidentali piemontesi. Tempo in prevalenza asciutto e con ampio soleggiamento sul resto dei settori, salvo qualche addensamento locale, ma scarsi fenomeni associati. Nelle ore serali tendenza a miglioramento quasi ovunque salvo qualche fastidio progressivo e localizzato.
Circa le temperature, esse si sono attestate ancora una volta su valori di circa 2/3°C superiori a quelli propri del periodo con punte massime fino a +34°C/+36°C su diverse località pianeggianti, ma anche estreme fino a +37°C circa come a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia, e a Scicli, in provincia di Ragusa. Per di più, va registrato un particolare fastidio afoso legato al caldo sopra norma, per via di tassi di umidità spesso abbastanza elevati in prossimità del suolo.