Non lasciano ben sperare le simulazioni dei modelli matematici, non solo per la prima settimana e decade di settembre ma, con buona probabilità, per tutta la prima metà del mese. Le conseguenze di un incisivo affondo meridiano del fronte subpolare nel corso della prima decade, potrebbero trascinarsi per molti giorni a seguire, anche quando, via via, le ondulazioni più incisive, tenderebbero a essere assorbite dal flusso principale alle latitudini più alte.
Una tenace circolazione depressionaria, alimentata in continuazione dalle condizioni termiche della superficie marina in evidente surplus, quindi energia dal basso piuttosto persistente, indurrebbe, giocoforza, una sorta di deviazione più occidentale e settentrionale del flusso stabilizzante oceanico. Ciò determinerebbe una dislocazione delle anomalie anticicloniche in sede europea centro-occidentale, tra Francia, Centro Nord Spagna, Sud Regno Unito e Golfo di Biscaglia e poca incisività dell’alta pressione sul Mediterraneo. Per di più, si configurerebbe un corridoio aperto sull’Europa centrale, per una quasi costante “fornitura” di nuclei instabili proveniente dal mare del Nord e Scandinavia.
Insomma, una prima metà di settembre dalle caratteristiche più spiccatamente autunnali e con qualche fase anche più fresca, quindi con temperature un po’ sotto le medie, specie dal 6/7 del mese.
Nella seconda immagine abbiamo evidenziato, infatti, le anomalie termiche conseguenti a quelle bariche ora esaminate. Si tratta di anomalie medie calcolate in riferimento a tutta la prima quindicina del mese. E’ evidente come il clima ancora caldo di questi giorni ben presto rimarrebbe un ricordo, prospettandosi un’anomalia negativa delle temperature tra -0,5°C e -1°C su tutta nostre regioni centro-meridionali. Temperature più o meno calcolate nella media sul Nord Italia dove, con buona probabilità, non ci sarebbero grossi scossoni termici, e ciò in linea con una circolazione settentrionale più incidente sulle regioni del Centro Sud, e soprattutto per possibili isolamenti più bassi e occidentali dei vortici instabili, mediamente tra il Tirreno centro-meridionale, le isole maggiori e talora i verso settori mediterranei anche più Ovest. I primi 4/5 giorni del mese, magari, sarebbero contraddistinti da un rientro in media dei valori pressoché ovunque, poi progressivamente, a iniziare appunto dal 6/7 settembre, potrebbero intervenire flussi via via più freddi provenienti dal mare del Nord e capaci di determinare l’anomalia generale negativa al Centro-Sud per tutta la prima metà del mese.
Sotto l’aspetto delle piogge, infine, l’anomalia barica negativa si prospetterebbe sbilanciata sui settori centro-occidentali del nostro bacino, quindi verosimilmente su questi settori agirebbero maggiormente i fronti instabili. Alla luce dei dati esaminati, dall’1 al 7 del mese, le piogge più intense dovrebbero riguardare le aree centro-orientali del Nord, quelle del medio-alto Adriatico e del medio-basso Tirreno, anche le isole maggiori. Piogge anche altrove, ma probabilmente più irregolari o con minore insistenza. Dall’8 al 15 del mese, le piogge più importanti dovrebbero interessare le aree tirreniche in genere, dalla Toscana fino alla Calabria, ancora di più i settori alpini e prealpini centro-orientali, anche quelli dell’alto Piemonte, e le regioni di Nordest, specie il Friuli-Venezia Giulia. Piogge diffuse anche sulle medie e alte pianure del Nord, piogge, ma in misura minore sulle aree adriatiche, sulla Romagna, sulle basse pianure settentrionali e sulle isole maggiori.