Un nuovo punto a favore della dieta mediterranea: durante la gravidanza può ridurre di un terzo il rischio di sviluppare il diabete gestazionale. Una condizione che colpisce dal 3 al 5% delle donne incinte e che, se non gestito, può avere pericolose conseguenze sia per la mamma che per il bambino: dall’aborto spontaneo al rischio di insorgenza di diabete di tipo 2 più avanti nel tempo, a ipertensione, preeclampsia, macrosomia (peso alla nascita elevato con seguenti complicazioni nel parto) o ipoglicemia del neonato. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Plos Medicine che ha esaminato gli effetti di una dieta mediterranea sulla salute delle donne in attesa e dei loro bebè. I ricercatori dell’Università Queen Mary, in Gran Bretagna, hanno arruolato 1.250 donne in sovrappeso, obese o con valori elevati di grassi nel sangue. A partire dalla 18esima settimana di gravidanza, la metà delle donne ha seguito una regime dietetico di tipo mediterraneo, ricco di fibre e grassi ‘buoni (acidi grassi insaturi), le altre invece hanno seguito la classica alimentazione consigliata alle future mamme. Al termine della gravidanza, le madri del primo gruppo erano aumentate di peso in media di 1,5 kg in meno rispetto a quelle del secondo gruppo. E soprattutto il loro rischio di sviluppare diabete gestazionale risultava ridotto del 35%, ovvero aveva sviluppato diabete il 17,6% delle donne ‘sotto dieta mediterranea’ contro il 24,9% di quelle che avevano seguito un’alimentazione tradizionale. Il consiglio per le donne in ‘dolce attesa’ è dunque quello di seguire un regime alimentare povero di zuccheri a rapido assorbimento, molti vegetali, carne bianca al posto di quella rossa, legumi ecc. Via libera poi a noci, nocciole, mandorle, pesce e ovviamente olio di oliva.