Un nuovo sistema di viti e “corde flessibili” corregge la scoliosi di bambini e ragazzi consentendogli di muoversi più liberamente dopo l’intervento chirurgico. All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, da maggio ad oggi, sono 6 i giovani pazienti sottoposti all’operazione innovativa. L’Ospedale della Santa Sede è uno dei principali Centri pilota in Europa per l’applicazione di questa procedura che richiede un’attenta selezione dei candidati da parte dell’équipe di chirurghi della colonna.
La novità consiste nell’ancoraggio – sulla porzione di colonna deformata – di viti collegate da una “corda” con un grado di flessibilità superiore rispetto alle barre metalliche rigide utilizzate nel tradizionale trattamento chirurgico della scoliosi (artrodesi). «Con questo sistema si ottiene una correzione della curva scoliotica senza avere il blocco completo del movimento vertebrale; la colonna, infatti, non si irrigidisce, rimane più mobile» spiega Marco Crostelli, responsabile di Chirurgia della Colonna del Bambino Gesù. «In questo modo si ottimizza il ritorno dei bambini alle normali attività, compreso lo sport».
La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale caratterizzata da curvatura e rotazione delle vertebre. Colpisce circa il 2% della popolazione pediatrica; può essere corretta con busti e corsetti e, nei casi più complessi, con la chirurgia. Al Bambino Gesù vengono trattati circa 1.000 casi di scoliosi all’anno, l’1% dei quali con interventi chirurgici.
«La nuova tecnica di ‘chirurgia flessibile’ – aggiunge il dott. Crostelli – è applicabile alla maggior parte dei casi che vengono trattati con artrodesi e barre rigide, ma è particolarmente indicata in soggetti molto giovani, anche di 8-9 anni, con forte potere di accrescimento. In questo caso, può essere utilizzata come un sistema di “modulazione progressiva della correzione della curva scoliotica“. La corda, infatti, è in grado di sfruttare il potere di accrescimento delle vertebre indirizzandolo verso la giusta direzione».
Infine, secondo gli esperti del Bambino Gesù, la procedura può essere risolutiva in caso di curve scoliotiche in “area grigia”, ovvero al confine tra il trattamento conservativo con corsetti ortopedici e la chirurgia, e per quei ragazzi, soprattutto in età adolescenziale, particolarmente restii a indossare il busto per molte ore del giorno e della notte.