Dopo il fallimento avvenuto sabato scorso, la navetta russa Soyuz con a bordo il cosmonauta robot Fyodor è riuscita ad agganciarsi correttamente alla Stazione Spaziale (Iss). Ad aprire il portello e accogliere il cosmonauta robot, l’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Luca Parmitano e i colleghi Andrew Morgan e Alexander Skvortsov. In base a quanto riportato dalla Nasa e dall’agenzia spaziale russa Roscosmos, per rendere possibile l’aggancio, il comandante russo Alexander Skvortsov ha dovuto spostare manualmente in un nuovo ‘parcheggio’ sul modulo russo Poisk, la Soyuz MS-13, che lo scorso 20 luglio ha riportato Parmitano sulla Iss, lasciando così il posto sul modulo russo Zvezda alla navetta MS-14, decollata il 22 agosto da Baikonur con a bordo Fyodor.
L’aggancio è avvenuto mentre la Stazione Spaziale stava sorvolando la città di Pechino. Il precedente tentativo di aggancio della Soyuz MS-14 proprio sul modulo Poisk era andato a vuoto a causa di una fluttuazione della navetta e a un problema con il sistema automatizzato di aggancio Kurs. Il robot antropomorfo Fyodor effettuera’ alcuni test a bordo e aiutera’ gli astronauti a svolgere alcuni esperimenti scientifici, dialogando con loro. La sua permanenza in orbita dovrebbe durare poco meno di due settimane. Oltre a Fyodor, la nuova Soyuz porta a bordo della Iss 658 chilogrammi di cibi, rifornimenti e attrezzature scientifiche, tra cui il telescopio italiano Mini-EUSO per lo studio della Terra ai raggi ultravioletti, frutto di una collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e diverse universita’ italiane.