Una nuova forte esplosione si è verificata sull’isola di Stromboli. Al momento, come si apprende, non si registrano feriti. Molta paura tra i turisti sull’isola. Una grande nube nera si è alzata e ha oscurato il cielo. Si è dunque risvegliato il vulcano che già nei mesi scorsi si era fatto sentire, causando anche un morto. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia rende noto che le reti di monitoraggio hanno registrato alle 12.17 una esplosione di forte intensità che ha interessato l’area centro-meridionale della terrazza craterica dello Stromboli. I materiali generati dall’esplosione sono ricaduti in tutta la terrazza craterica e lungo la Sciara del fuoco rotolando sino a raggiungere la linea di costa. Il fenomeno è anche visibile sul tracciato sismico.
Si è attivato anche il Dipartimento di protezione civile nazionale, a seguito della nuova eruzione dello stromboli. “Il Dipartimento è in contatto con le strutture di protezione civile e con i centri di competenza scientifica. Verifiche in corso da parte della nostra Sala situazione Italia”, scrive in un tweet sul canale ufficiale.
La nuova esplosione sullo Stromboli e’ stata avvertita distintamente da turisti e residenti che si trovano nell’isola e in quelle piu’ vicine dell’arcipelago. Un’altissima colonna di fumo e’ visibile anche a diversi chilometri di distanza. La fuoriuscita di lapilli e altro materiale incandescente ha provocato un incendio sulla zona sommitale del vulcano e in contrada Forgia Vecchia, sul versante dell’abitato di Stromboli. Altri piccoli focolai si registrano nella zona di Ginostra, dove molte persone per proteggersi dalla caduta di cenere e altro materiale vulcanico si sono radunate nella chiesetta della minuscola frazione raggiungibile solo via mare. Proprio a Ginostra era morto il 3 luglio scorso l’escursionista Massimo Imbesi, 35 anni di Milazzo, colto di sorpresa dall’esplosione mentre era su un sentiero insieme a un amico che si era invece salvato.
Un gruppo di turisti che si trovavano a Stromboli dopo l’esplosione si sono rifugiati nella chiesa San Vincenzo. Stanno tutti bene, anche se sono molto spaventati. Il boato è stato molto forte e dopo l’esplosione il cielo si è oscurato. Sull’isola c’è una pioggia di cenere e materiali.
Per il sindaco la situazione e’ sotto controllo, ma e’ scattato il panico tra i turisti. “Stiamo monitorando quanto sta succedendo”, dice il primo cittadino di Lipari, Marco Giorgianni, “non ci sono danni a persone e cose. Solo alcuni incendi in quota”. Di concerto con la Regione e’ stato provvisoriamente vietato l’ormeggio di navi non di linea. Dopo la forte esplosione, con la lunga colonna di cenere e l’espulsione di materiale dal vulcano, un gruppo di turisti ha abbandonato di gran fretta la spiaggia per raggiungere la piazza di fronte alla chiesa. Come il 3 luglio, la cenere e piccoli detriti sono finiti in strada e sugli edifici.
C’e’ anche lo chef palermitano Natale Giunta, noto per le sue partecipazioni alla trasmissione tv ‘La prova del cuoco’, tra i turisti presenti alle Eolie e che hanno assistito alle esplosioni del vulcano STROMBOLI. “Pazzesco – dice nel corso di una diretta Facebook che mostra quanto sta avvenendo -, abbiamo sentito due boati uno dietro all’altro nel giro di pochissimi minuti. Speriamo non ci siano vittime”.
Esplosione Stromboli, adesso è difficile spegnere gli incendi
Lettini da mare completamente ricoperti da lapilli neri e polveri vulcaniche e una grande nuvola grigia che ricorda il fungo atomico di Hiroshima: e’ lo scenario dello Stromboli, che alle 12,15 circa e’ esploso nuovamente per due volte consecutive, facendo ripiombare nella paura l’isola eoliana dopo un mese e mezzo dall’ultima fortissima eruzione che aveva causato danni e anche la morte di un escursionista. Questa volta nessun danno registrato, ne’ feriti e a quanto pare non c’e’ rischio di onde anomale. In ogni caso i numerosi turisti dopo l’improvviso suono delle sirene anti-tsunami hanno dovuto abbandonare le spiagge e recarsi nelle case e alberghi o nei punti di raduno previsti dai piani di emergenza. Niente panico al momento, la situazione e’ sotto controllo anche se i Candair hanno difficolta’ a sorvolare l’isola per spegnere gli incendi a causa delle intense nubi di fumo vulcanico. Al momento delle eruzioni, secondo quanto si apprende, sul vulcano non c’erano escursionisti perche’ era vietato salire.
Stromboli, l’INGV: “esplosione forte come a luglio”
“Le nostre reti di monitoraggio hanno registrato una esplosione di forte intensita’ sullo Stromboli alle 12:17″. Lo comunica l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).”L’esplosione – spiega l’Ingv – ha interessato l’area centro- meridionale della terrazza craterica del vulcano. I prodotti generati dall’esplosione sono ricaduti in tutta la terrazza craterica e lungo la sciara del fuoco, rotolando sino a raggiungere la linea di costa. Il fenomeno in questione – precisa l’Ingv – e’ anche visibile sul tracciato sismico”. Le autorita’ hanno chiesto alla popolazione di restare al riparo per sicurezza, a causa della pioggia di materiale vulcanico. Al momento non sono segnalati danni a persone o cose, tranne piccoli focali d’incendio sul versante di Ginostra del Vulcano. “Si e’ trattato di un evento con caratteristiche analoghe a quello del 3 luglio. Un evento con forte energia che genera la ricaduta di prodotti piroclastici sui fianchi del vulcano”, ha spiegato all’ANSA, Stefano Branca, dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv. “Stiamo analizzando i dati ed e’ ancora presto per averne i dettagli”, ha aggiunto. “Quello che possiamo dire e’ che si e’ trattato di un evento esplosivo non prevedibile, che non da’ segnali precursori. La differenza rispetto al precedente di inizio luglio – ha concluso Branca – e’ che l’area interessata era interdetta alla navigazione e all’accesso, per disposizione delle autorita’ di protezione civile, per mitigare i rischi all’indomani dell’evento del 3 luglio”.
Stromboli, un residente: “ci aspettavamo quest’esplosione”
“Ci aspettavamo questa esplosione, anche se non sapevamo il giorno esatto. Ma avevamo capito che dopo il 3 luglio l’attività eruttiva è rimasta molto alta, ci sono state diverse piccole esplosioni. E nell’ultima settimana ci sono state molte fuoriuscite di sabbia vulcanica“. A dirlo all’Adnkronos è Gianluca Giuffrè, abitante di Ginostra, frazione di Stromboli. “Per l’esperienza che abbiamo noi abitanti dell’isola sapevamo che sarebbe arrivata – dice ancora Giuffrè – Fortunatamente pare che questa volta sia andata meglio del 3 luglio. Ora vedremo se questo incubo è finito o se ci dobbiamo aspettare un’altra esplosione. Stromboli è un vulcano imprevedibile. Ma il peggio è passato. Nella speranza che questo serva ad accelerare l’iter per mettere in sicurezza le persone“.
“I turisti sono stati nel panico anche quest volta, perché non sapevano cosa fare dopo l’esplosione. Abbiamo dovuto spiegare alla gente di allontanarsi dal mare e di mettersi nei punti di riparo, perché non c’è nessuna cartellonistica e nessun avviso. Speriamo che dopo quest’ultima eruzione qualcosa si muova e si mettano degli avvisi urgenti“. Lo ha detto all’Adnkronos Gianluca Giuffrè, abitante di Stromboli, dopo l’esplosione avvenuta poco prima delle 12.30.
Esplosione Stromboli, il drammatico precedente di luglio
Adesso che lo Stromboli si e’ fatto risentire stamane con una forte esplosione, torna alla mente quanto era successo lo scorso 3 luglio. ‘Iddu’, ‘Lui’, come chiamano qui il vulcano, aveva fatto davvero male; un escursionista morto e un ferito non grave era stato il drammatico bilancio di un giorno e una notte di paura. La furia del vulcano si era scatenata alle 16.46 con una violenta sequenza esplosiva parossistica. Le telecamere di sorveglianza dell’Osservatorio etneo dell’Ingv avevano distinto due eventi esplosivi principali molto ravvicinati, trenta secondi l’uno dall’altro, preceduti un paio di minuti prima, alle 16.44, da alcuni trabocchi lavici scaturiti da tutte le bocche attive della terrazza craterica. La colonna eruttiva si era innalzata per oltre due chilometri di altezza al di sopra della area sommitale disperdendosi in direzione sud-ovest. I prodotti generati dalla sequenza esplosiva erano ricaduti lungo i fianchi del vulcano: materiale e lapilli incandescenti che avevano provocato incendi su piu’ punti. Segnalati anche circa venti eventi esplosivi minori. Dopo l’esaurimento della fase parossistica, l’ampiezza del tremore vulcanico era sensibilmente diminuita. Ma non la paura. Ad avere la peggio era stato l’escursionista 35enne Massimo Imbesi, nato a Messina e residente a Milazzo; era con un amico, un coetaneo brasiliano, ritrovato in stato di choc e disidratato, non in pericolo di vita. Stavano percorrendo un’area libera, dove si puo’ andare anche senza guida perche’ al di sotto dei 400 metri, a Punta dei Corvi, a Ginostra. I vigili del fuoco di Lipari, trasportati dalla Capitaneria di Porto, hanno raggiunto attraverso una mulattiera l’area dove si trovavano i due e dove la rabbia del vulcano ha prodotto gli effetti piu’ devastanti. Residenti e turisti si erano rifugiati in casa per paura dei lapilli, altri si sono gettati in mare; altri ancora hanno preferito andare via.
Nei giorni scorsi l’Ingv aveva messo in guardia circa l’instabilita’ dello Stromboli: “Dopo l’esplosione del 3 luglio, lo Stromboli si e’ mantenuto in uno stato di apparente instabilita’ caratterizzata da esplosioni di ampiezza media o anche alta, che si sono verificate esclusivamente nei crateri sommitali, nella terrazza del vulcano”, aveva detto il direttore dell’Osservatorio etneo dell’Ingv, Eugenio Privitera, aggiungendo: “Abbiamo assistito ad alcune colate laviche dagli stessi crateri sulla parte medio-alta della Sciara del fuoco. A fronte di queste colate sino verificati frane e rotolamenti di blocchi incandescenti finiti in mare”. Avvertiva Privitera: “Dato che le esplosioni parossistiche non sono prevedibili, non possiamo escludere che queste si possa ripetere con un intervallo di tempo abbastanza breve rispetto alle precedenti”. Insomma, lo Stromboli e’ un vulcano “in attivita’ persistente che determina un rischio vulcanico costante, dovuto all’attivita’ esplosiva dai crateri sommitali e dalla possibilita’ che possa franare una parte la Sciara del fuoco, generando anche un tsunami che interesserebbe le coste dell’isola”. L’isola, concludeva il direttore dell’Osservatorio etneo, “e’ bellissima, quindi godiamocela, tenendo sempre presente, pero’, che c’e’ un rischio vulcanico da considerare”.
Stromboli, Musumeco: nessun danno, già in moto la macchina dei soccorsi
“Seguo costantemente l’evoluzione della situazione dello Stromboli dopo l’esplosione di stamane. Ho già sentito il sindaco di Lipari. La macchina della Protezione civile e del Corpo forestale regionali, delle Forze dell’ordine e dei volontari si è già messa in moto. Per fortuna non ci sono stati danni a persone o cose. Nelle prossime ore avremo maggiori notizie dagli strumenti di rilevazione dell’attività vulcanica“. Lo dichiara, in una nota il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “In modo precauzionale – prosegue il governatore – abbiamo concordato con il sindaco, di interdire, per alcune ore, l’ormeggio ai natanti non di linea. Ovviamente, lo Stromboli fa il suo mestiere e non possiamo rimproverargli nulla. Dipende da noi cercare di rendere compatibile la nostra presenza sull’isola“.
L’ordinanza del sindaco: “Stop allo sbarco dei turisti”
“La situazione è sotto controllo e, fortunatamente, questa volta non si registrano vittime o danni. La macchina della protezione civile e delle forze dell’ordine si è messa in moto da subito. E’ stata un’esplosione molto forte e ovviamente i turisti si sono spaventati, ma i nostri volontari sono in strada a dare tutte le indicazioni possibili e a rassicurare tutti”. A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, dopo la nuova violenta esplosione dello Stromboli avvenuta poco fa. “In via precauzionale e solo per oggi ho emesso un’ordinanza per evitare lo sbarco dei turisti giornalieri – annuncia –. Una misura utile a non ingolfare la macchina dei soccorsi ed emessa in via precauzionale“. Già lo scorso 3 luglio ‘Iddu‘ come sull’isola delle Eolie chiamano il vulcano si era fatto sentire. Un’eruzione violenta che è costata la vita a un escursionista Massimo Imbesi, lasciando ferito l’amico che era con lui sul vulcano, il brasiliano Thiago Takeuti. I due stavano facendo un’escursione alle prime pendici del vulcano a Punta dei Corvi, nei pressi di Ginostra, su un sentiero a circa 400 metri di quota.
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