Succhi di frutta con pesticidi e micotossine: cosa beviamo davvero? Analizzate le principali marche vendute in Italia

Succhi di frutta in laboratorio, tra pesticidi, micotossine e zuccheri: Il Salvagente ha effettuato analisi approfondite
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Il consumo di succhi di frutta aumenta in maniera esponenziale durante il periodo estivo, soprattutto tra i bambini.
I genitori li considerano infatti una valida alternativa alla frutta, spesso poco amata dai più piccoli, ma la fascia di età di chi li ama è in realtà molto ampia: ogni anno se ne bevono nel nostro Paese 765 milioni di litri, in media circa 13 a testa, con un giro d’affari complessivo che nel 2018 ha fatto registrare un fatturato in euro di 683 milioni.

Ad alimentare il business concorre anche l’associazione di valori che si legano alla frutta, anche se assunta sotto forma di bevanda: naturalità, salubrità, genuinità.  Per scoprire se queste qualità corrispondono al vero, la rivista Il Salvagente ha deciso di portare in laboratorio dieci succhi di pera, uno dei gusti più consumati in Italia, selezionati tra le marche più diffuse sugli scaffali dei supermercati.

A finire sotto la lente d’ingrandimento del mensile dei consumatori, edito da Matteo Fago e diretto da Riccardo Quintili, ci sono Alce Nero, Coop, Ecor, Esselunga, Puertosol, Santal, Skipper Zuegg, Solevita (Lidl), Valfrutta e Yoga. Le analisi hanno riguardato la presenza di elementi potenzialmente dannosi per l’organismo, pesticidi e sostanze chimiche in primis, ma anche la contaminazione di tossine (come la patulina) e la quantità di zucchero.

“I carboidrati derivanti da fruttosio, glucosio e zuccheri aggiunti di varia natura – sottolinea Lorenzo Misuraca nel pezzo di copertina del Salvagente – sono tra le maggiori cause di obesità infantile, il che per una bevanda che spesso e? destinata proprio a un pubblico giovane non e? da sottovalutare”.

I risultati complessivi non sono particolarmente allarmanti: quasi tutti i succhi di pera analizzati hanno evidenziato tracce di zuccheri e dei fitofarmaci captano, boscalid e dodina, sebbene in quantità che non devono destare preoccupazione.

Anche la tossina patulina è presente in sei campioni su dieci ma nelle quantità rilevate non è da ritenersi un pericolo per la salute, anche se considerando il risultato peggiore riscontrato dal Salvagente in questo test (8,75 mcg/Kg), basterebbe che un bambino di 20 chili consumasse tra i tra i 4 e i 5 bicchieri di succo di pera nello stesso giorno per raggiungere la dose tossicologica massima.

La classifica integrale con i test del mese effettuati dal mensile è disponibile all’interno del nuovo numero, in edicola a settembre con il titolo di copertina “Ma che frutta beviamo?”.

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