Il quinquennio 2015-2019 è in assoluto il periodo più caldo mai registrato: è quanto risulta da un rapporto dell’Organizzazione Meteorologica mondiale pubblicato alla vigilia di un vertice sul clima in programma a New York. La temperatura media nel periodo indicato è infatti risultata più elevata di 1,1 gradi centigradi rispetto a quello che va dal 1850 al 1900.
Caldo record, innalzamento dei mari, emissioni inquinanti in salita: sono questi i “segnali” del fatto che negli ultimi 5 anni il cambiamento climatico ha subito un’accelerazione. E’ l’allarme lanciato in uno studio del World Meteorological Organization (Wmo). Secondo quanto riporta il sito della Bbc, gli esperti del Wmo ritengono che negli ultimi cinque anni (2014-19) il caldo abbia raggiunto livelli record. Inoltre l’innalzamento dei livelli del mare ha segnato una significativo incremento: se il tasso medio di aumento dal 1993 ad oggi è di 3,2 mm all’anno, da maggio 2014 a 2019 si è passati a 5 mm all’anno. Nell’arco di dieci anni è stata registrato un livello medio annuo di circa 4 mm. Preoccupano anche le emissioni Co2 che hanno toccato nuovi massimi, con un incremento del 20% nel 2015-19 rispetto ai 5 anni precedenti.
L’innalzamento del livello del mare è accelerato e temiamo un brusco calo delle calotte glaciali dell’Antartico e della Groenlandia, che aggraverà il futuro innalzamento. Come abbiamo visto quest’anno con tragici effetti alle Bahamas e al Mozambico, l’innalzamento del livello del mare e le intense tempeste tropicali hanno provocato catastrofi umanitarie ed economiche”.
avverte il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas.
Sono in partenza per New York, dove parteciperò alla 74esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Saranno giorni pieni di impegni e questi appuntamenti mi stanno particolarmente a cuore perché avranno al centro un tema che è una vera e propria emergenza, italiana e mondiale: il cambiamento del clima e lo sviluppo sostenibile”.
lo scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul suo profilo di Facebook.
L’espressione ‘cambiamento del clima’ in realtà ci deve ricordare che la responsabilità è nostra. Non è il clima ad essere ‘impazzito’, ma siamo noi che abbiamo costruito un modello di sviluppo economico che è diventato il carnefice del nostro pianeta, della terra che ci ospita. Dobbiamo cambiare e dobbiamo farlo in fretta”
continua Di Maio.
Lo sviluppo economico non può più mietere vittime, ma deve essere ripensato. Ci conviene non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico. Ormai infatti sappiamo che l’economia sostenibile, l’economia circolare – dove non si producono più rifiuti, che, evidentemente, sono ‘errori di progettazione’, come sosteniamo da sempre – genera molti più posti di lavoro rispetto al modello attuale. Questo è un concetto che, insieme con il Presidente Conte e il Ministro dell’ambiente Sergio Costa, ribadiremo con forza lunedì al “Climate Action Summit”. Nei prossimi giorni incontrerò anche i Ministri degli Esteri di vari Paesi e parteciperò a diversi incontri dedicati a tematiche fondamentali: dalla Libia alla Siria, dal Corno d’Africa al Sahel; ma anche la riforma dell’Onu e il processo di integrazione dell’Unione Europea verso i Balcani”
ha concluso il Ministro.