Diabete: una bevanda ha sorprendenti effetti positivi sui livelli di glucosio nel sangue e sul metabolismo del grasso

Salute: un sorprendente effetto positivo di una bevanda sul diabete tipo 2 è stato scoperto grazie a una meta analisi di studi
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Un sorprendente effetto positivo di una bevanda sul diabete è stato scoperto grazie a una meta analisi di studi presentata dalla Southeast Universty di Nanchino in Cina in occasione del 55° Congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete.
Secondo i ricercatori un consumo da basso a moderato di alcol potrebbe avere un effetto “benefico” su soggetti con diabete di tipo 2, agendo sui livelli di glucosio nel sangue e sul metabolismo del grasso. Chiaramente, gli autori precisano che ulteriori indagini sono necessarie.

La meta analisi ha riguardato 575 pazienti con diabete 2, ed ha rilevato che il consumo di alcol era associato a ridotti livelli di trigliceridi e insulina.
Gli autori dello studio definiscono il consumo “da leggero a moderato” come pari a 20 grammi o meno di alcol al giorno, che corrispondono approssimativamente ad una lattina e mezzo di birra da 330 ml e con il 5% di alcol, o un bicchiere di vino da 200 ml con il 12% di alcol o ancora a un bicchiere di 40 ml di liquore con il 40% di alcol.

Che cos’è il diabete di tipo 2?

Il diabete di tipo 2 – spiega l’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario – è una malattia molto diffusa in tutto il mondo e la sua prevalenza è in continua crescita (si prevedono per il 2030 più di 400 milioni di pazienti al mondo). La classificazione ufficiale identifica il diabete di tipo 2 come un difetto della secrezione insulinica, che può progressivamente peggiorare nel tempo e che si instaura su una condizione preesistente di insulino-resistenza (resistenza periferica all’azione dell’insulina e specificatamente nel fegato nel muscolo e nel tessuto adiposo).

Quali sono le cause del diabete di tipo 2?

diabete tipo 2 cause sintomiLa causa all’origine del diabete 2 – proseguono gli esperti dell’Humanitas Research Hospital – è ancora sconosciuta, ma riconosce origine poligenica e multifattoriale, tanto da non essere considerata una unica malattia ma un insieme di differenti sindromi. Il rischio di sviluppare la patologia aumenta con l’età (generalmente si manifesta in età adulta, dopo i 30-40 anni), con la presenza di obesità e con la mancanza di attività fisica, ma viene anche diagnosticata nei bambini e negli adolescenti. La familiarità per la patologia sembra giocare un ruolo importante: circa il 40% dei diabetici di tipo 2 ha infatti parenti di primo grado (genitori o fratelli) affetti dalla stessa malattia.

Quali sono i sintomi del diabete di tipo 2?

Il diabete di tipo 2 generalmente rimane silente per molti anni poiché l’iperglicemia si sviluppa gradualmente e, almeno all’inizio, non è di grado severo al punto da provocare i tipici sintomi del diabete (stanchezza, aumento della sete, aumento della diuresi, perdita di peso non ricercata, malessere, dolori addominali).
Le maggiori complicanze derivate dal diabete possono arrecare al paziente danni anche importanti a livello neurologico, renale, oculare e cardio-cerebrovascolare.

Come prevenire il diabete di tipo 2?

Per prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2 è consigliabile adottare un sano stile di vita: è stato infatti dimostrato che lo svolgimento di attività fisica aerobica di moderata intensità della durata di 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana, associato alla perdita del 10% del peso corporeo, riduce l’incidenza del diabete di tipo 2 del 60%.

Importante anche la dieta: un’alimentazione ricca di acidi grassi saturi (grassi animali) aumenta il rischio di sviluppare il diabete, mentre la parziale sostituzione di questi ultimi con acidi grassi insaturi lo riduce (omega 3).

Importante per l’adeguato trattamento del diabete tipo 2 accedere a centri specialistici ove vi sia interazione tra i vari specialisti (diabetologi, oculisti, nefrologi, cardiologi) per l’adeguato controllo dei fattori di rischio e lo screening delle complicanze nonché la cura delle stesse, utilizzo di terapie innovative (incretine, nuove insuline, nuovi farmaci presto disponibili sul mercato) associate alle tecniche educazionali indispensabili (terapia educazionale di gruppo, attività fisica, adeguata terapia dietetica)

Diagnosi

Per effettuare la diagnosi di diabete è necessario sottoporsi a un esame del sangue. Per la diagnosi di diabete è sufficiente un valore di glicemia a digiuno >126 mg/dl confermato in almeno due giornate differenti, in alternativa valori maggiori di 6.5% di emoglobina glicata confermati da un secondo prelievo, oppure riscontro di glicemia>200 mg/dl in presenza di sintomi.

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