Due sfide cruciali per le nostre società, tre tecnologie digitali all’avanguardia, il rapporto tra digitalizzazione e decarbonizzazione: la ricercatrice CMCC Elena Verdolini, considerata fra i ricercatori migliori, più originali e innovativi d’Europa, è stata appena premiata per il progetto 2D4D – Disruptive Digitalization for Decarbonization.
Ricercatrice presso EIEE (RFF-CMCC European Institute on Eonomics and the Environment), Fondazione CMCC e Università degli Studi di Brescia, Elena Verdolini ci spiega l’essenza del lavoro di ricerca che la terrà occupata nei prossimi anni: “Da un lato, la quasi totalità dei Paesi nel mondo si stanno impegnando a ridurre le proprie emissioni di gas serra per evitare un aumento della temperatura media globale superiore ai 2°C (o, ancora meglio, di 1,5°C) rispetto ai livelli pre-industriali. Dall’altro, tutti questi Paesi stanno vivendo un rapido processo di digitalizzazione in tutti i settori economici e sociali. La digitalizzazione influenzerà gli sforzi per decarbonizzare le nostre società a causa dei suoi impatti su domanda d’energia, occupazione, competitività, rotte commerciali, implicazioni distributive, comportamentali ed etiche. Tuttavia, il dibattito politico attorno a queste due trasformazioni è ancora in larga parte disgiunto. Non sappiamo ancora se la digitalizzazione finirà per supportare il processo di decarbonizzazione, per esempio promuovendo l’efficienza energetica e un migliore uso delle risorse, o se piuttosto finirà per contrastarlo, causando un forte aumento della domanda di energia e combustibili fossili. Cercherò di fare luce su questi aspetti, e su altre questioni correlate, cruciali per la ricerca e la politica”.
Nel dettaglio, la linea di ricerca di Elena Verdolini si concentrerà su tre tecnologie digitali chiave all’avanguardia, applicate a settori tradizionalmente difficili da decarbonizzare: (1) Manifattura additiva nel settore industriale; (2) Mobility-as-a-Service, ossia servizi di mobilità altamente integrati nel settore dei trasporti, e (3) Intelligenza artificiale nel settore edile.
“Usando un approccio che si avvale di diverse metodologie, in grado di combinare le conoscenze tratte dai casi studio qualitativi e dalle analisi quantitative”, ha aggiunto, “raccoglierò nuovi dati per descrivere il nesso tra digitalizzazione e decarbonizzazione in termini di domanda di energia e di potenziale di mitigazione, ma anche di impatti sul mercato del lavoro, competitività, distribuzione della ricchezza e accesso ai servizi. Userò queste informazioni per arricchire i modelli di valutazione integrata per il clima e l’economia (uno dei principali strumenti disponibili per sviluppare i percorsi di decarbonizzazione), e per individuare quale ventaglio di politiche possa far sì che digitalizzazione e decarbonizzazione si rafforzino a vicenda”.
Elena Verdolini è ricercatrice presso EIEE (RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment) e Fondazione CMCC e presso l’Università degli Studi di Brescia. Ha un Dottorato di ricerca in Scienze politiche, conseguito presso l’Università di Pavia, e un Dottorato in Economia e Finanza dell’Amministrazione Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. I suoi principali interessi di ricerca comprendono l’analisi applicata, con un focus in particolare sulle dinamiche d’innovazione, trasferimento tecnologico, crescita verde e impatti economici di politiche ambientali ed energetiche. È fra i Lead Author del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, all’interno del Gruppo di Lavoro III.
Istituito nel 2007 dall’Unione europea, il Consiglio europeo della ricerca (European Research Council – ERC) è la prima organizzazione pan-europea per la ricerca di frontiera. L’obiettivo principale del Consiglio europeo della ricerca è stimolare l’eccellenza scientifica in Europa sostenendo e incoraggiando la competizione per i finanziamenti fra i ricercatori migliori e più originali, di ogni età e nazionalità. L’ERC ambisce anche ad attrarre in Europa i migliori scienziati, studiosi, ingegneri di tutto il mondo. Elena Verdolini è tra i 408 ricercatori insigniti quest’anno della prestigiosa “ERC Starting Grant”. Il finanziamento aiuterà i giovani brillanti ricercatori all’inizio della carriera a costituire il proprio team di ricerca e a condurre ricerche all’avanguardia. Le borse di studio, del valore totale di di 621 milioni di euro, fanno parte di Horizon2020, il Programma per la Ricerca e l’Innovazione dell’UE.