Emilio Fede sulla morte di Imane Fadil: “Era una povera disgraziata, non si può giocare con la teoria dei complotti”

Imane Fadil "era una ragazza bella e buona, non si può giocare con la teoria dei complotti, questa ragazza è morta, bisogna rispettarne la memoria"
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Emilio Fede è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici“, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e mezza alle sei del mattino.

Che fine ha fatto Emilio Fede? Ogni tanto me lo chiedo anche io“, ha esordito l’ex direttore del Tg4, che ha aggiunto: “Scelgo di dosare le mie apparizioni, quando si parla di giornalismo televisivo io sono protagonista. Ho diretto il Tg1, scalato il Monte Bianco con Bonatti, incontrato Gheddafi, raccolto le confidenze di Aldo Moro, ma alcuni fanno finta di dimenticarlo. Comunque sto bene, la salute mi assiste. Ho la grande sofferenza di vedere un Paese che non so bene dove stia andando. Con una informazione che sta andando per aria“.
Su Imane Fadil ha dichiarato: “L’ho conosciuta, poco ma l’ho conosciuta. Ho detto da subito che la causa della sua morte era da ricercare in una causa naturale. Era una povera disgraziata, una sera chiacchierando le dissi di cercarsi un lavoro serio, di uscire dall’aspirazione di fare la diva in televisione. Aveva un sogno, non l’ha potuto realizzare, voleva semplicemente lavorare. Era una ragazza bella e buona, non si può giocare con la teoria dei complotti, questa ragazza è morta, bisogna rispettarne la memoria. Le consigliai di trovare un lavoro normale, di cercare una vita più semplice“.

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