Costruire e installare un osservatorio muografico sull’Etna per realizzare una ‘radiografia’ della parte sommitale dei crateri e mapparne i condotti magmatici. È questo l’obiettivo dell’accordo di ricerca internazionale sottoscritto tra le università di Catania e di Tokyo e l’ungherese Wigner research center of physics. Le tecniche muografiche (cioè di tracciamento dei muoni cosmici che attraversano il vulcano) saranno due: una interamente sviluppata al dipartimento di Fisica ed astronomia Ettore Majorana di Catania, l’altra al Wigner Rcp di Budapest. L’ateneo di Tokyo si occuperà dell’impiego di intelligenza artificiale per la elaborazione online dei dati acquisiti dai tracciatori. Le attività dureranno tre anni, durante i quali le tre comunità di ricercatori condivideranno conoscenze e sforzi per il raggiungere l’obiettivo che è, oltre all’installazione e alla messa in funzione dell’Osservatorio, la mappatura dei condotti magmatici dei crateri sommitali dell’Etna. La collaborazione Muography of Etna volcano (Mev) è già attiva da circa tre anni sulle pendici del cratere di Nord-Est. Il tracciatore, interamente progettato e realizzato al Dfa, alimentato a pannelli solari e dotato di un sistema di trasmissione dati radio (Lte) è stato realizzato e trasportato a quota 3100 metri nell’agosto del 2017.