Italia prima in Europa per antibiotico-resistenza, infettivologi: “Servono educazione sanitaria e nuovi antibiotici”

"Oggi assistiamo alla 'globalizzazione' dei batteri resistenti: questi microrganismi si spostano con le persone colonizzate e con i pazienti", sostengono gli esperti
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Appello degli infettivologi italiani riuniti a Napoli per il Congresso nazionale della SITA, la Società Italiana di Terapia Antinfettiva: è urgente fare educazione sanitaria nelle scuole e promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici. Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza cresce nel nostro Paese. In Toscana, per esempio, si è registrato in poco meno di un anno un outbreak da New Delhi Metallo beta-lactamase (NDM), che ha i connotati di una vera e propria epidemia da infezione microbica resistente agli antibiotici, con ben 36 decessi e 90 pazienti colpiti. Non è la prima volta che il nuovo ceppo di batteri intestinali (Escherichia Coli e Klebsiella) è isolato in Italia ma è la prima volta che si sono verificati tanti casi in così poco tempo.

Per quanto riguarda l’antibiotico-resistenza, purtroppo l’Italia è in pole position rispetto agli altri Paesi europei, con più di 10.000 decessi all’anno correlati ad infezioni batteriche che non sono trattabili con i comuni antibiotici. Il decimo Congresso nazionale della SITA, che da ieri riunisce a Napoli i maggiori infettivologi italiani, punta i riflettori sulle principali malattie infettive e in particolare sulla necessità di incentivare la ricerca e lo sviluppo di antibiotici innovativi e portare nelle scuole strategie educative di buona prassi igienica. “Tutti noi infettivologi lanciamo un appello accorato: adesso che l’educazione civica entra di nuovo nelle scuole, va usata anche per la salute – dichiara Matteo Bassetti, Direttore Clinica di Malattie Infettive dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine e nuovo Presidente della SITA – è necessario tornare ad insegnare le buone regole dell’igiene, che sono il primo baluardo per arginare la diffusione di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, e del buon uso degli antibiotici. Il secondo appello è rivolto ai governi e alle Istituzioni perché’ trovino soluzioni per premiare le aziende farmaceutiche che investono in ricerca e sviluppo di nuovi antibiotici. Oggi assistiamo alla ‘globalizzazione’ dei batteri resistenti: questi microrganismi si spostano con le persone colonizzate e con i pazienti. Abbiamo estremo bisogno di antibiotici innovativi”.

infezioniNella “due giorni” del Congresso SITA, si sono svolte sessioni continuative sulle malattie infettive più comuni, meningiti, Hiv, infezioni emergenti e riemergenti, una sessione piena dedicata ai giovani infettivologi e ai loro progetti e si è discusso di tante novità sulle terapie. “Nel tentativo di ridurre l’uso inappropriato di antibiotici, la regione Campania è stata la prima a recepire il Piano nazionale di lotta all’antibiotico-resistenza e da due anni abbiamo i Protocolli regionali per affrontare le patologie infettive più comuni – afferma Carlo Tascini, Direttore Prima Divisione di Malattie infettive Ospedale Cotugno di Napoli e Presidente del Congresso – abbiamo fatto un ulteriore sforzo, quello di misurare l’epidemiologia dell’antibiotico-resistenza con il progetto regionale SIRERAR. La situazione è preoccupante anche in Campania, sono in aumento i casi di endocardite negli anziani che devono essere sottoposti a sostituzione valvolare e i device sempre più spesso si infettano“.

Ceppi mutati di E. Coli o di Klebsiella esprimono un meccanismo di resistenza chiamato appunto New Delhi Metallo beta-lactamase (NDM), descritto per la prima volta a Nuova Delhi ormai 10 anni fa. Dall’India si è poi diffuso prima nel Regno Unito e adesso da alcuni anni è descritto come ubiquitario. Questo enzima inattiva gli antibiotici e anche i nuovi, commercializzati negli ultimi anni, non funzionano. Fortunatamente dalla ricerca arrivano buone notizie. Nei prossimi cinque anni, commentano gli infettivologi, arriveranno tanti nuovi inibitori delle carbapenemasi e nuovi antibiotici in grado di contrastare le NDM e altri meccanismi simili.

lavare mani igieneRestano stringenti le misure da attuare nei nosocomi e nelle case di cura. Ma quel che serve adesso è insegnare alla popolazione la buona prassi dell’igiene, a cominciare dalle scuole primarie con l‘educazione civica in ambito sanitario: lavaggio frequente e accurato delle mani durante la giornata; mettere la mano o un fazzoletto davanti alla bocca quando si starnutisce; stare in casa con l’influenza; uso appropriato degli antibiotici solo dietro prescrizione del medico di famiglia; non assumere antibiotici per il raffreddore o la comune influenza; usare gli antibiotici rispettando i dosaggi e i tempi prescritti dal medico di famiglia; completare sempre il ciclo di trattamento anche se ci si sente meglio.

All’unanimità ieri il Consiglio direttivo di SITA ha nominato il professor Matteo Bassetti nuovo Presidente della Societa’ scientifica. Bassetti succede al professor Claudio Viscoli, che lascia per sua scelta la carica ma diventa Presidente onorario.

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