Quanto si parla di biotecnologie in Italia? Di cosa, dove e come se ne parla quando se ne parla? Per scoprirlo è nato l’Osservatorio “Storie dal Futuro”, creato da Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, in collaborazione con ThatMorning, una realtà specializzata in analisi di interazioni che avvengono in Rete quotidianamente. I primi risultati sono stati presentati oggi in occasione di “Storie dal Futuro migliore”, evento che si colloca all’interno del Programma della Biotech Week (23-29 settembre).
Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio, dopo tre mesi di raccolta dati, il numero di menzioni quotidiane registrato è medio-alto: sono 9.281, infatti, le menzioni evidenziate nei tre mesi di analisi, da aprile a giugno 2019. Il tema, quindi, è frequentemente affrontato su giornali, siti, blog e Twitter. Il 59% delle menzioni proviene dal canale Web e il 41% da Twitter.
Il settore che raccoglie più attenzione e interazioni è quello dell’agricoltura (39% delle menzioni totali). È il settore delle biotecnologie applicato alla salute che ha però la maggiore visibilità (40% della visibilità totale), maggiore impatto in rete in termini di forza delle notizie, migliore sentiment e un indice reputazionale di conseguenza più elevato. Quando di parla di industria e ambiente il numero di menzioni è basso ma sono molto frequenti i contenuti positivi e molto positivi (76% di menzioni positive).
A quali temi sono associate principalmente le biotecnologie? Quando in rete si parla di biotecnologie si parla di terapia, cancro, genetica, ricerca scientifica ma anche di biodiversità, soia e di bioeconomia, sostenibilità, bioplastiche e biocarburanti.
La percezione delle biotecnologie da parte degli italiani è influenzata soprattutto dalle notizie positive in ambito salute. I temi legati ad applicazioni industriali e sostenibilità ambientale impattano sulla percezione degli italiani per il 25%. Restano ancora correnti di scetticismo, focalizzate su due temi che risentono ancora dell’eco di passate polemiche: in particolare gli Ogm e i vaccini.
“C’è ancora molto lavoro da fare, ma abbiamo un buon punto di partenza dal quale prendere ulteriore slancio. Gli ‘indici reputazionali’ sono di buon livello. Alti, ad esempio, sia l’interesse che l’attenzione su farmaci biologici, biomateriali, biocarburanti, sostenibilità. Il nostro obiettivo deve essere quello di farli crescere sempre di più, in maniera trasversale, entusiasmando tutto il Paese nei confronti di un settore che abbraccia la salute, l’alimentazione, l’industria, l’ambiente… e vincendo ogni tipo di resistenza e pregiudizio. Le biotecnologie possono aspirare a essere uno dei motori trainanti del nostro Paese. È necessario però che la cittadinanza, a partire dagli studenti delle scuole, si avvicinino alla scienza con un approccio fiducioso, comprendendo che il biotech ci può aiutare a vivere meglio e in modo più sostenibile” ha dichiarato Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec-Federchimica
“Non è un caso che l’evento principale di quest’anno all’interno della settimana delle biotecnologie si intitoli ‘Storie dal Futuro migliore’: l’obiettivo che ci poniamo, anche e soprattutto verso i non addetti ai lavori, è quello di riuscire a spiegare – o meglio raccontare – cosa rappresentano le biotecnologie oggi, e verso quale futuro, a nostro avviso migliore, siano in grado di traghettarci. Ringraziamo le imprese associate e i partner che ci hanno supportato in questo percorso, rendendo possibile la realizzazione di un evento aperto a un pubblico esteso e diversificato”.
L’evento di presentazione del capitolo italiano della Biotech Week dal titolo “Storie dal Futuro migliore” è nato proprio per ‘raccontare’ le biotecnologie a un pubblico ampio ed eterogeneo, portando sul palco voci diverse con una propria personale visione di un futuro positivo. Insieme a giovani ricercatori impegnati nelle diverse aree delle biotecnologie, a divulgatori, ai rappresentanti delle associazioni pazienti si sono alternati sul palco personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo come il compositore Dardust, lo speaker radiofonico Federico Russo, l’autrice Cristina Pozzi e gli studenti di Media Design e Arti Multimediali e di Design della Comunicazione di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti (Francesco Cavaleri, Noemi Cosoleto, Roberta Esposito, Anna Chiara Fiori, Carlo Alberto Giardina, Greta Pinto, Giulia Salvador, Elena Tagini), che, coordinati da Simone Sarasso, scrittore e docente NABA, hanno scritto alcuni racconti e realizzato illustrazioni sul futuro, reso migliore grazie alle biotecnologie.
Una donna che a ogni compleanno racconta sempre più aneddoti ai suoi nipoti perché il suo Alzheimer sta regredendo; un ragazzo che diventa esperto di colture resistenti ai cambiamenti climatici e inizia un percorso che lo porterà verso Marte… Sono queste le tracce di alcune storie immaginate e scritte da studenti di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, dopo una serie di incontri con ricercatori e imprese biotech. Storie che saranno raccolte, corredate da illustrazioni, sempre a cura di NABA, all’interno della pagina Storiedalfuturo.it
“Un progetto ambizioso, quello in cui ci ha coinvolti Assobiotec-Federchimica, che ha il compito di trasmettere con un linguaggio nuovo e più vicino alle nuove generazioni non solo cosa sono le biotecnologie, ma soprattutto a cosa possono servire, come stanno trasformando il mondo che ci circonda. Una sfida entusiasmante per NABA e per tutti i ragazzi che hanno partecipato”, ha sottolineato Amos Bianchi, area leader scuola di Media Design, Nuove Tecnologie e Set Design.