Come già ampiamente annunciato nei precedenti editoriali, la crisi barica che ha preso corso già da qualche giorno, proseguirà con poche interruzioni quasi fino a metà mese. Un’azione destabilizzante nordatlantica piuttosto longeva, che trova le sue ragioni di fondo in una continua alimentazione dal basso dell’attività vorticosa alle medie e alte quote. Nei bassi strati, vi è tanta energia termica da smaltire, gran parte offerta dalle acque calde del nostro bacino, e una volta aperta la ferita questa difficilmente si risanerà, prima di un cospicuo affievolimento dell’energia a disposizione. Per di più, verso la “falla barica” nostrana, oramai aperta, verranno attratti cavi depressionari sempre più incisivi dal Nord Atlantico con reiterazioni di azioni perturbate, talora anche forti su alcune nostre regioni. Insomma, Mediterraneo centrale “fucina“di basse pressioni per molti giorni.
Abbiamo ampiamente discusso del tempo compromesso fino all’8/9 settembre circa, diamo ora uno sguardo ai giorni successivi e fino a metà mese. Ebbene, dalle ultime indagini effettuate, le condizioni di accesa instabilità potrebbero durare almeno fino al 12/13 settembre, sebbene con fasi più tranquille cosiddette inter-frontali o inter-cicloniche. Infatti, un vortice nordatlantico in azione tra l’Europa centrale e l’alto Tirreno e responsabile del maltempo nei giorni precedenti, tra il 10 e il 13 del mese dovrebbe evolvere dall’alto Tirreno verso il medio-basso Tirreno e poi verso lo Jonio, portando 2/3 giorni di maltempo che dal Nord si sposterebbe verso le nostre regioni centro-meridionali. Su queste aree, in particolare dalle Marche, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e giù verso la Calabria, Sicilia, dovrebbero esserci più nubi e piogge, magari intermittenti, ma abbastanza frequenti. La traiettoria del vortice e la rotazione delle correnti portanti, di volta in volta associate ai suoi movimenti, dovrebbero indurre nuclei instabili con preferenza verso il medio Adriatico. Le regioni che in questa fase, dal 10 al 13 settembre, dovrebbero vedere le piogge e i temporali più intensi, potrebbero essere l’Abruzzo, le Marche, il Molise e il Nord della Puglia.
Sul resto del Paese, il tempo sarebbe mediamente variabile, significando ciò alcune fasi con ampio soleggiamento, altre con temporanei addensamenti associati a locali rovesci o a qualche temporale, tuttavia in forma irregolare e intermittente e più probabili sul resto del Centro e sulla Sardegna. Relativamente al Nord, a parte qualche residuo fenomeno a inizio settimana, poi il tempo dovrebbe progressivamente migliorare per un recupero anticiclonico più repentino su queste regioni.
Le temperature, già in calo nei giorni precedenti, calerebbero ulteriormente in questa fase, ponendosi da 2°C a 4°C sotto le medie su gran parte del Paese, con calo più evidente sulle aree centro-meridionali. I valori massimi potrebbero non andare oltre i +24°C/+25°C su buona parte delle pianura, o solo localmente fino a +26°C e +27°C sulle estreme pianure meridionali di Sicilia e Puglia.
Un’ultima indicazione traspare dalle analisi odierne sul lungo periodo, ossia la possibilità che dal 14/15 del mese, l’alta pressione oceanica possa avanzare con passo più spedito verso anche il Mediterraneo centrale e portare una probabile fase all’insegna della maggiore e generale stabilità per qualche giorno. Ma, ovviamente, sono solo prime indicazioni che necessitano di conferme.