La poliomielite torna nelle Filippine, a 19 anni da quando l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato il Paese asiatico ‘polio free’. Due i casi confermati in queste ore dal Dipartimento di Sanità (Doh): il primo in una bimba di 3 anni di Lanao del Sur, nell’area meridionale della nazione; il secondo in un bambino di 5 anni della provincia di Laguna, a sud della capitale Manila, già immunodepresso per diverse malattie concomitanti. Dopo un inizio di paralisi a fine agosto, il piccolo è stato dimesso dall’ospedale. Ora è in grado di camminare e viene monitorato nell’eventualità di sintomi residui. Per fermare la diffusione della patologia, altamente contagiosa, il Doh punta a vaccinare 5,5 milioni di bimbi e lancia un appello alle famiglie: “Per favore, vi prego, per il bene dei nostri figli prendetevi cura di loro. Assicuratevi che abbiano un’igiene adeguata e che vengano vaccinati“, è l’invito accorato del segretario alla Sanità, Francisco Duque, che ha indicato fra i motivi del nuovo focolaio proprio “la scarsa copertura vaccinale“, legata alle “paure dei genitori” anche dopo un controverso programma di profilassi varato nel 2017 contro la febbre di Dengue.
Il sottosegretario alla Sanità, Enrique Domingo, evidenzia l’urgenza di contenere le infezioni: “Dobbiamo agire tutti molto rapidamente con uno sforzo coordinato”, ha esortato. L’ultima diagnosi di poliovirus nelle Filippine risale al 1993, quindi nel 2000 la dichiarazione Oms. A livello globale, nel 2018 sono stati riportati 33 casi confermati di polio in soli due Paesi: Afghanistan e Pakistan.