Addio al pugile Patrick Day: morto a 27 anni dopo 4 giorni di coma per i traumi cerebrali riportati sul ring

È un giorno triste nel mondo della boxe e dello sport in generale: il giovane pugile americano Patrick Day non ce l'ha fatta dopo le ferite riportate sul ring
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Shock nel mondo dello sport. Il giovane pugile Patrick Day è morto a causa delle ferite alla testa riportate durante l’incontro con Charles Conwell. Il pugile americano, 27 anni, era stato messo al tappeto dopo aver ricevuto una raffica di pugni prima della sospensione del match e ha ricevuto assistenza medica per diversi minuti prima di essere portato via dal ring su una barella (vedi gallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo). Ha anche riportato convulsioni nel tragitto verso il Northwester Memorial Hospital. Era finito in coma e aveva subito un intervento di urgenza al cervello. Dopo 4 giorni di coma, la tragica notizia della sua scomparsa.

Il promoter Lou DiBella sul suo sito web ha dichiarato: “Patrick Day è morto oggi, arrendendosi ai traumi cerebrali che aveva sofferto nel suo incontro dello scorso sabato 12 ottobre alla Wintrust Arena di Chicago. Era circondato dalla sua famiglia, dagli amici e dai membri della sua squadra di boxe, incluso il suo mentore, amico e allenatore Joe Higgins. Era un figlio, fratello e un buon amico per molti. La gentilezza, la positività e la generosità di Pat hanno lasciato un ricordo indelebile in tutti quelli che ha incontrato. Patrick Day non aveva bisogno della boxe. Veniva da una buona famiglia, era intelligente, educato, aveva buoni valori e aveva altre strade disponibili per lui per guadagnarsi da vivere. Ha scelto la boxe, sapendo i rischi inerenti che affronta ogni pugile quando sale sul ring. La boxe era quello che Pat amava fare. È il modo in cui ha ispirato le persone ed era qualcosa che lo faceva sentire vivo”.

Conwell, l’avversario di Day in quel tragico match, ha affidato ad un post su Instagram i suoi pensieri, pregando per il pugile, e ha ammesso di considerare l’idea di lasciare lo sport. “Non ho mai voluto che ti succedesse questo, tutto quello che volevo era vincere. Se potessi portare tutto indietro, lo farei. Nessuno merita questo. Nella mia mente vedo e rivedo l’incontro, pensando a come sarebbe se non fosse mai successo e perché è successo a te. Non riesco a smettere di pensarci, ho pregato per te così tante volte e versato così tante lacrime perché non potevo neanche immaginare come si sentirebbero la mia famiglia e i miei amici. Ti vedo ovunque io vada e tutto quello che sento sono cose meravigliose su di te. Ho pensato di lasciare la boxe ma so che non è quello che vorresti, so che eri un combattente nell’animo, quindi ho deciso di non farlo, ma di combattere e vincere un titolo mondiale. Questo è quello che volevi tu e questo è quello che voglio io. Quindi, sarai la mia motivazione ogni giorno”, ha scritto.

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