Il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato il disegno di legge n.30/19-XVI circa le “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea”, decidendo così di cancellare l’espressione “Alto Adige” e l’aggettivo “altoatesino”, sostituendole con “Provincia di Bolzano“. Nella versione tedesca del testo, però, resta l’espressione “Suedtirol“.
Un cambiamento linguistico che ha un po’ il sapore del voler rinnegare delle radici italiane indiscutibili, entrando addirittura in conflitto con due articoli della Costituzione italiana. Nell’articolo 116, infatti, si fa l’elenco delle regioni italiane a statuto speciale, parlando senza equivoci di Trentino-Alto Adige/SudTirol, definizione poi ripetuta nell’articolo 131, quello in cui compare l’elenco di tutte le 20 regioni del Paese.
“Come città non possiamo intervenire in questa dinamica di competenza provinciale, ma è una sciocchezza – ha dichiarato il primo cittadino di Bolzano, Renzo Caramaschi – Non ha nessun senso, è una manovra per inseguire la destra tedesca locale. E’ incomprensibile che, alle soglie del 2020, siamo ancora a questo punto“. Difendere le minoranze, ha precisato Caramaschi “non significa cancellare l’italianità dell’Alto Adige“.
E con il governo pronto a impugnare il disegno di legge non ci resta che sperare che qualcuno si ravveda e che, quanto meno, i testi italiani e tedeschi diventino identici e soprattutto conformi alla Costituzione. Ma sarà dura viste le dichiarazioni di una tale Eva Klotz, ex consigliera provinciale del secessionista Süd-Tiroler Freiheit, che ha parlato di ‘Alto Adige’ come di una dizione imputata di “fascismo”. “Si scopre che l’Italia non è disposta a riconsiderare la criminalità culturale fascista, figuriamoci se la volesse sradicare!” ha dichiarato la cara Klotz. Siamo alle solite dunque: chi vuole restare, chi vuole andarsene, chi dà del fascista a quello, chi dà del conservatore a quell’altro. Insomma: saranno anche sudtirolesi, ma in quanto a commedia napoletana ci sanno fare.