Non cadono le foglie dalle piante che, per il caldo, non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione, inoltre in giro ci sono ancora mosche e zanzare a testimoniare un autunno pazzo, che si classifica nella top ten dei più bollenti dal 1800 con una temperature di 1,27 gradi superiore la media di riferimento sulla base dei dati Isac Cnr di settembre: è quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione del gran caldo anomalo su tutta la Penisola. L’allungamento della fase vegetativa delle piante rischia addirittura di far ripartire le fioriture, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature.
“Nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche – precisa la Coldiretti in una nota – per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture come la cimice asiatica che ha invaso città e campi coltivati dove sta facendo strage di frutta. Gravi problemi sta causando anche la mosca olearia che attacca gli ulivi favorita dal caldo che danneggia – continua la Coldiretti – anche il ciclo vegetativo di agrumi e cachi che in questa fase avrebbero bisogno del freddo“.
“Le condizioni meteorologiche quasi estive nel pieno dell’autunno, la cosiddetta ottobrata, non sono – precisa la Coldiretti – un fenomeno raro ma quest’anno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed stati gelo, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e siccità ma anche con l’arrivo di insetti alieni che colpiscono le colture con un danno complessivo nelle campagne stimato in 14 miliardi in un decennio“.