FIMP: il pediatra di famiglia è veramente “uno di famiglia”

Il tema della specificità assistenziale del pediatra di famiglia italiano riscuote notevole interesse a livello internazionale
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Il pediatra di famiglia è veramente “uno di famiglia”. Lavoriamo nel settore della medicina territoriale e sperimentiamo tutti i giorni il rapporto di fiducia con gli oltre 9,8 milioni di bambini e adolescenti residenti nel nostro Paese e le loro famiglie. Questo costituisce la base, e il supporto imprescindibile, per svolgere al meglio il nostro lavoro. Vogliamo essere messi nelle condizioni di poter continuare a garantire questa straordinaria assistenza che rappresenta una peculiarità del Servizio Sanitario Nazionale italiano. Una delle priorità deve essere lo sviluppo di una diagnostica di primo livello in tutti gli studi dei pediatri di famiglia. Per farlo servono nuove risorse da investire nella medicina del territorio”. E’ questo il messaggio che la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) lancia, forte e chiaro, al mondo delle istituzioni, della politica, delle società scientifiche e delle associazioni sociali. Lo fa in occasione del suo XIII Congresso Nazionale Scientifico che si apre oggi a Paestum e che vede la partecipazione di oltre 1.000 pediatri di famiglia da tutta la Penisola. “Mettiamo a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale una specifica professionalità pediatrica – sottolinea il dott. Paolo Biasci, Presidente Nazionale della FIMP -. Interagiamo quotidianamente con centinaia di migliaia di famiglie e possediamo quell’autorevolezza necessaria per essere seguiti nei consigli di educazione sanitaria, nelle proposte terapeutiche e nelle raccomandazioni sulle buone pratiche cliniche. Altro valore aggiunto è rappresentato dalla assistenza longitudinale che forniamo dalla nascita fino all’adolescenza. Ciò che rappresentiamo non può essere confrontato e sostituito con l’assistenza prestata da medici diversi, a seconda della turnazione, come avviene negli ospedali o nei pronto soccorso dove si possono curare le patologie ma non l’aspetto preventivo ed educazionale.”
Un tema, quello della specificità assistenziale del pediatra di famiglia italiano, che riscuote notevole interesse a livello internazionale. Proprio su questo aspetto della professione si tiene, al congresso FIMP, una relazione del dott. Angel Sanz Carrasco, presidente dell’ECPCP (la Confederazione Europea delle Cure Primarie Pediatriche).

Un esempio concreto dell’importanza strategica della Pediatria di Famiglia per l’intera società italiana arriva da un tema di grande attualità, sia scientifica che politica, come l’Ambiente. A Paestum vengono presentati tre nuovi poster realizzati dalla FIMP in collaborazione con la Struttura Interdipartimentale Salute Infantile e Inquinamento Ambientale dell’Istituto Superiore di Sanità. Contengono alcune semplici ma importanti indicazioni sull’uso e il consumo dell’acqua, l’utilizzo e lo smaltimento della plastica e l’efficientamento energetico. Nelle prossime settimane saranno distribuiti e affissi negli oltre 7.000 studi dei pediatri di famiglia presenti su tutto il territorio nazionale. “Si tratta di materiale informativo che fornisce consigli pratici su cosa ciascuno di noi, nel proprio contesto di vita, può fare per proteggere la salute dei bambini salvaguardando l’ambiente – aggiunge il dott. Mattia Doria, Segretario alle Attività Scientifiche della FIMP -. Vogliamo insegnare le corrette norme per limitare l’uso di plastica, incentivare il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali, favorire il risparmio delle risorse idriche pubbliche e private o verificare il buon funzionamento della caldaia e dei sistemi di condizionamento domestici. Attraverso un lavoro capillare e diffuso e, grazie alla collaborazione con le istituzioni, possiamo sostenere le iniziative contro l’inquinamento e per la salvaguardia della salute”.
Molti altri temi sono al centro del Congresso Nazionale della FIMP: la malnutrizione infantile (che in Italia, come negli altri paesi sviluppati, determina sovrappeso o obesità), i problemi legati al neuro-sviluppo, l’assistenza al sempre crescente numero di pazienti cronici (circa il 10% dei bambini e adolescenti), la possibilità di svolgere le vaccinazioni nello studio del pediatra di famiglia e il trattamento delle patologie respiratorie e dermatologiche (tra le più diffuse gli under 18 italiani). “Come Federazione che rappresenta i pediatri di famiglia del nostro Paese cerchiamo di tradurre i grandi temi della salute in competenze professionali specifiche – sottolinea il dott. Mattia Doria -. In quest’ottica vogliamo favorire una formazione adeguata ai giovani pediatri che nei prossimi anni intraprenderanno la nostra professione e che dovranno veicolare i nuovi concetti di benessere e salute ai genitori della Penisola. Quest’anno al nostro più importante congresso scientifico nazionale sono presenti anche più di 100 specializzandi in pediatria provenienti da tutta Italia. E’ un grande successo e dobbiamo continuare ad investire nella formazione dei Pediatri di Famiglia di domani”. “Abbiamo bisogno di rinnovare costantemente la nostra professionalità per rispondere alle nuove evidenze scientifiche e alle domande di salute – conclude il dott. Paolo Biasci -. Soprattutto bisogna cercare di comprendere i nuovi linguaggi e mezzi di comunicazione, gli standard di comportamento nonché le diverse dinamiche di gruppo. Per farlo diventa fondamentale riuscire a reclutare forze nuove tra gli studenti di medicina e gli specializzandi in pediatria che appartengono ad una generazione più predisposta ad affrontare tutte queste problematiche”.

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