Sembrava un progetto troppo ambizioso e troppo geniale quello messo in atto dal Liceo Vinci di Reggio Calabria in collaborazione con l’Ordine Provinciale dei Medici, e proprio per queste sue caratteristiche è diventato un fiore all’occhiello per i licei italiani, ormai ben oltre il centinaio, che hanno deciso di recepirlo e di farlo proprio. Si tratta del Liceo Biomedico, ovvero un percorso di orientamento e potenziamento istituzionalizzato con il nome di “Biologia con curvatura biomedica“. La fase embrionale del progetto si è svolta nel liceo reggino, che ha fatto da capofila, facendolo approdare in oltre 130 licei classici e scientifici di tutta Italia.
Il percorso permette, agli studenti intenzionati ad intraprendere gli studi universitari in medicina, di seguire lezioni specifiche, impartite dai docenti e da diversi medici di riferimento, che possano fornire loro le prime – seppur approfondite – basi su quello che sarà il mondo delle medicina. Un punto d’inizio, dunque, che oltre ad indirizzare meglio gli studenti permette anche di effettuare una scrematura iniziale, ancor prima dei test di ingresso alle facoltà universitarie. Gli studenti, infatti, grazie a questo percorso hanno due possibilità principali: migliorare le loro competenze facendone un punto di forza nell’affrontare i test, oppure scoprire che quella del medico non è la vocazione giusta e dunque si indirizzano, per tempo, verso altri studi. Un fattore non irrilevante quest’ultimo, che permette a tutti di scegliere in maniera più consapevole e indirizzando al meglio le risorse e le potenzialità.
In merito, in esclusiva ai microfoni di StrettoWeb, la dirigente del Vinci, Giuseppina Princi e il Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici di Reggio Calabria, Pasquale Veneziano, hanno spiegato quali risvolti positivi può avere un percorso del genere, così innovativo e all’avanguardia.