Sondare l’universo ne schiude le infinite meraviglie: stelle, pianeti, galassie, buchi neri, pulsar, nane brune, nebulose, ammassi stellari.
Al festival di divulgazione scientifica BergamoScienza (5-20 ottobre 2019), quest’anno, il pubblico sarà guidato in un viaggio interstellare ai confini del cosmo per scoprire il futuro che ci lega a queste nuove realtà.
A meno di un secolo da quando è stata ipotizzata l’esistenza del più misterioso oggetto dell’Universo e dopo molteplici evidenze indirette, nel 2019 gli scienziati sono stati in grado di ricostruire la prima “fotografia” di un buco nero. Un’impresa titanica, che ha visto la collaborazione di diversi telescopi in vari punti del pianeta e di oltre 200 ricercatori da tutto il mondo. Ne parleranno domenica 13 ottobre, alle ore 11, nell’incontro Fotografare un buco nero moderato dal fisico Renato Angelo Ricci, l’astrofisica Mariafelicia De Laurentis e il vice presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Antonio Masiero.
In occasione del cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, il nostro satellite torna a essere oggetto di grande interesse scientifico, economico e politico. Sempre domenica 13, alle ore 15, Tommaso Ghidini, Capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’ESA, in Dalla Luna a Marte. Diventiamo una specie multiplanetaria, racconterà di alcune missioni che porteranno uomini e donne non solo a esplorare, ma a colonizzare stabilmente la Luna e Marte con ricadute tecnologiche in grado di migliorare la nostra vita sulla Terra.
Domenica 20 ottobre alle ore 9.30 in Obbiettivo Luna, l’esperta di meccanica del volo Michèle Lavagna spiegherà che per costruire una base permanente sulla Luna è necessario imparare a sfruttare le risorse del nostro satellite. Un obiettivo ambizioso che richiede lo sviluppo e l’integrazione di tecnologie molto avanzate, quali la robotica intelligente e l’installazione di impianti chimici in grado di estrarre acqua, ossigeno e metalli utili attraverso la conversione di materie prime.