Metabolismo lento? Ecco i cibi che lo accelerano, tutte le cause e i sintomi per riconoscerlo

I sintomi del metabolismo lento sono piuttosto riconoscibili e le cause possono essere molteplici: ecco tante info utili e i cibi consigliati
MeteoWeb

I sintomi del metabolismo lento sono piuttosto riconoscibili: ad esempio spesso accade che il peso aumenti nonostante la dieta.
Il metabolismo può influire sulla nostra vita con determinati sintomi, tra cui, oltre la tendenza a ingrassare o a perdere peso con difficoltà, si può annoverare l’affaticamento, la pressione bassa, l’intestino pigro, o anche la sudorazione eccessiva.

Cosa si intende quindi per metabolismo lento? Quali sono i sintomi? E i rimedi? Innanzitutto è necessario precisare che il metabolismo si ricomprendono è l’insieme dei fenomeni biologici e delle reazioni chimiche che hanno luogo nelle cellule, si tratta di tutti quei processi/reazioni chimico fisiche che avvengono nell’organismo  per ottenere molecole complesse a partire da quelle semplici o viceversa: se questo processo è lento la causa può rinvenirsi nello stile di vita (sedentario), nel sesso (le donne vi sono maggiormente soggette), l’età (inizia a rallentare dai 30 anni e ancor di più a 60), intolleranze alimentari o stress. Ci sono persone geneticamente predisposte ad avere un metabolismo lento, oppure hanno determinate patologie che lo rallentano (es. ipertiroidismo o ipotiroidismo).

Metabolismo lento: le abitudini che lo causano

Il Reader’s Digest ha segnalato alcune abitudini che sembra siano fautrici del metabolismo lento.
Ecco le più sbagliate:

  • Bere poca acqua: la disidratazione, tipica di chi non beve acqua a sufficienza, riduce le energie destinate a bruciare calorie. Otto bicchieri di acqua al giorno, preferibilmente lontano dai pasti, sono un ottimo accorgimento per la lotta al metabolismo lento.
  • Preferire i carboidrati alle proteine: sarebbe meglio, al mattino, preferire le proteine, che saziano di più e richiedono più tempo ed energia per essere digerite.
  • Fare colazione troppo tardi: una delle abitudini più diffuse, nemica giurata di un metabolismo attivo. La colazione rappresenta infatti quel momento in cui svegliamo il nostro metabolismo, dandogli l’ok per mettersi in moto. Bere solo un caffè al mattino presto o rimandare la colazione, avvicinandola all’ora del brunch, è quanto di peggio possiamo fare. L’ideale sarebbe consumare questo pasto entro 15 minuti dal momento del risveglio.
  • Non bere caffè: la scossa che il caffè (preferibilmente senza aggiunte di zuccheri) può conferire al nostro metabolismo è molto spesso sottovalutata. Un consumo moderato (tra le due e le cinque tazze al giorno), può determinare un aumento temporaneo ma decisivo della nostra capacità di bruciare calorie.
  • Dieta troppo rigida: meno mangiamo e meno dimagriamo. Questa è una verità sacrosanta troppo spesso ignorata. Se da un lato è giusto non voler introdurre una quantità eccessiva di calorie, dall’altro, una dieta troppo restrittiva induce il corpo ad attuare la modalità “compensazione”, ovvero a rallentare il metabolismo per preservare le poche calorie che gli garantiamo. Pasti piccoli e frequenti sono adatti a tenere sempre sveglio il metabolismo, tenendo presente che una dieta corretta non scende mai sotto le 1200 calorie.
  • stare sedutiSedentarietà: stare troppo tempo seduti è una delle principali cause del metabolismo lento, oltre che di altre patologie che invece l’attività fisica previene. Questo non significa doversi muovere continuamente, anche soltanto stare in piedi o fare piccoli movimenti è sufficiente per attivare le nostre funzioni metaboliche.
  • Non ridere abbastanza: è stato dimostrato che ridere per dieci minuti è un buon modo per bruciare calorie.
  • Consumo di alcol: l’assunzione di alcol può innescare processi che causano il metabolismo lento. Addirittura, pare che bastino due bicchieri di vino per ridurre la velocità del nostro metabolismo del 73%.
  • Stress: i cibi molto grassi sono i migliori amici di persone stressate o giù di morale, visto che si tratta di condizioni che stimolano gli ormoni dell’appetito. Mangiare alimenti ricchi di grassi rallenta notevolmente il metabolismo e può determinare una presa di peso che può arrivare fino a cinque kg in più l’anno.

Metabolismo lento: i rimedi

A parte quindi ridurre il più possibile le suddette abitudini, possiamo anche adottare degli accorgimenti per rimettere in moto il nostro metabolismo, ad esempio:

  • Fare esercizio fisico di primo mattino: allenarsi con una frequenza regolare di almeno 3 volte alla settimana, semplici esercizi possono garantire ottimi risultati. Il corpo subirà uno “shock” e costringerà il metabolismo ad attivarsi.
  • Bere acqua e limone appena svegli: aiuta a stimolare sia il metabolismo e le attività digestive.
  • Dormire 8 ore: riposare poco o male rallentare il metabolismo. Dormire bene è fondamentale per il nostro benessere psico-fisico.

Cinque cibi che accelerano il metabolismo

le proprietà del peperoncinoEcco una lista di 5 alimenti comuni che possono diventare alleati nella battaglia contro i grassi. L’elenco è stato elaborato da Humanitas Salute, che ha consultato la dottoressa Elisabetta Macorsini, biologa nutrizionista di Humanitas Mater Domini.

  • Cibi piccanti: mangiare piccante può rappresentare un grande aiuto per l’organismo. La ricerca ha dimostrato che assumere cibi piccanti aumenta la frequenza cardiaca, il che, a sua volta, accelera il metabolismo. Si aggiunga il fatto che la capsaicina, il composto chimico che conferisce ai peperoncini la loro caratteristica piccantezza, è conosciuta come soppressore dell’appetito. Uno studio ha inoltre scoperto che la capsaicina potrebbe aiutare a convertire le cellule adipose bianche (immagazzinano i grassi) in cellule adipose brune (bruciano i grassi).
  • Tè verde: tra le bevande da prendere in considerazione in chiave anti grassi il tè verde rappresenta un’ottima scelta, a patto ovviamente di non aggiungere lo zucchero alla bevanda. Non solo è, in sé, privo di calorie, ma può anche aiutare a “bruciare” calorie extra grazie al suo potere stimolante sul metabolismo. Il tè verde contiene, infatti, un antiossidante chiamato EGCG, (epigallocatechina gallato) che è noto per stimolare il metabolismo. C’è un aspetto da considerare: con il tè verde tradizionale bisognerebbe bere circa cinque tazze, che non sono poche, perché l’EGCG influisca sul metabolismo. Per avere lo stesso apporto di antiossidante si può però ricorrere a una qualità, il matcha, una forma finemente macinata di tè verde giapponese con una concentrazione di EGCG almeno tre volte superiore.
  • Pesce: se è risaputo che il pesce è un ottimo alimento per capelli, pelle e unghie, il fatto che contenga omega 3 (acidi grassi polinsaturi essenziali per il metabolismo) lo rende ancora più prezioso perché questi possono aiutare a regolare l’appetito e a stimolare il metabolismo. Gli omega 3 concorrono, inoltre, a stimolare la produzione di leptina, un ormone proteico che contribuisce a regolare il senso di sazietà. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda almeno 500 mg di omega 3 alla settimana, quantitativo che può essere raggiunto mangiando pesce due volte alla settimana: sardine, tonno, aringhe e salmone sono pesci ricchi di omega 3.
  • Latticini: i prodotti lattiero-caseari sono noti come stimolatori del metabolismo, soprattutto perché contengono sia proteine che calcio e questa combinazione aiuta a mantiene intatta la massa muscolare ma , nel contempo, anche a fare sciogliere i grassi. Alcuni studi hanno evidenziato che tra le persone che seguono diete ipocaloriche, chi ha consumato latticini ha perso più peso rispetto a chi non aveva inserito latticini nella dieta. Da non dimenticare che in questa famiglia di alimenti il formaggio e il latte possono avere un alto contenuto di grassi e calorie, il che annulla i benefici per il metabolismo. La raccomandazione è quindi di leggere attentamente le etichette e di scegliere i prodotti giusti con il consiglio di un esperto dell’alimentazione.
  • Pompelmo: contiene la naringina, un flavanone responsabile del caratteristico sapore amarognolo, e la naringenina che è un precursore della naringina. Vari studi, sia in vitro che su modello animale, hanno evidenziato come queste due sostanze siano in grado di favorire la riduzione del colesterolo e dei trigliceridi e hanno anche effetto ipoglicemizzante. Il pompelmo è ipocalorico e può essere utilizzato come spuntino per resistere alla tentazione di cibi più calorici. Bisogna però fare attenzione ed evitare il consumo di pompelmo se si stanno assumendo farmaci perché la naringina può interagire con alcuni principi attivi. E’ sempre meglio consultare il proprio medico prima di mangiare un pompelmo se si sta seguendo una terapia farmacologica.

Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.

Condividi