Pelle arrossata e prurito: si può essere allergici all’acqua?

E' possibile essere allergici all'acqua? E' necessario prestare attenzione a sintomi come l’arrossamento della pelle, il prurito e la comparsa di pomfi
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E’ possibile essere allergici all’acqua? Il contatto con il liquido può essere infatti la causa di una forma di orticaria caratterizzata da sintomi quali l’arrossamento della pelle, il prurito e la comparsa di pomfi: per approfondire l’argomento, Humanitas Salute si è rivolto al dottor Giovanni Paoletti, allergologo e immunologo clinico di Humanitas, un ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di Humanitas University, Ateneo dedicato alle Scienze mediche.

L’orticaria verso l’acqua

L’orticaria acquagenica – spiega l’esperto – è una rara forma di “orticaria inducibile”, caratterizzata dalla comparsa di prurito, rossore e pomfi (simili a dei pizzichi di zanzara) che si manifesta ogni qualvolta la cute entri in contatto con l’acqua. L’orticaria può interessare tutte le parti del corpo, anche se, generalmente non colpisce il palmo delle mani e la pianta dei piedi. La comparsa dei sintomi è solitamente rapida, poiché si manifestano in media circa 30 minuti dopo l’avvenuto contatto e normalmente, una volta rimossa l’acqua dalla pelle, anche la scomparsa avviene in mezz’ora. Questa forma di orticaria è indipendente dal tipo di acqua, sia essa salata, dolce o distillata; non è legata alla temperatura (quindi i sintomi si avranno sia con l’acqua fredda sia con l’acqua calda) o al ph dell’acqua, e in alcuni casi può essere provocata anche dal sudore.

Sono stati descritti un centinaio di casi di persone affette da questa forma di orticaria. Le statistiche evidenziano che a esserne maggiormente colpite sono le donne, mentre l’esordio della patologia si ha abitualmente in età puberale. Inoltre in diversi pazienti è descritta una certa familiarità della patologia in diverse generazioni della stessa famiglia.

Il nostro corpo è composto per circa il 70% di acqua e già questo fa capire -precisa l’esperto – che non si possa parlare di una vera e propria allergia verso il composto chimico dell’acqua: la conferma arriva dal fatto che bere l’acqua in questi pazienti non scatena alcuna manifestazione.
Pur essendo ancora oggetto di studio il meccanismo fisiopatologico responsabile del problema, una delle teorie più accreditate suggerisce che a provocarla possa essere il contatto tra l’acqua e il sebo, la sostanza oleosa prodotta dalle ghiandole sebacee della pelle: sarebbe proprio l’interazione tra l’acqua e il sebo a formare una sostanza in grado di attivare i mastociti, cellule facenti parte del sistema immunitario, stimolando così il rilascio di istamina, responsabile delle manifestazioni cutanee.

Il paziente che manifesta i suddetti sintomi dovrebbe eseguire una visita specialistica allergologica, per poi effettuare una serie di test idonei ad escludere altre patologie, in modo da poter giungere a una diagnosi corretta e non affrettata, conclude Paoletti.

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