Si conclude a Lampedusa la 6° edizione di PFU Zero sulle coste italiane, il viaggio di Marevivo ed EcoTyre alla ricerca di PFU in mare e a terra nei luoghi più belli della nostra Penisola. Grazie a questa iniziativa, nelle 6 tappe in programma, sono stati raccolti, dalle squadre dei diving in mare e grazie alla collaborazione di cittadini e amministrazioni locali a terra, 9.850 kg di pneumatici fuori uso.
EcoTyre ha condotto agli impianti di trattamento le gomme giunte a fine vita, non semplicemente rifiuti ma piuttosto una preziosa risorsa riciclabile al 100%: la maggior parte degli PFU viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano. Grazie al progetto da Gomma a Gomma, ideato da EcoTyre in Italia e sviluppato grazie alla collaborazione di partner tecnici italiani e internazionali, è stato realizzato il primo pneumatico verde contenente il 20% di gomma riciclata, devulcanizzata e derivante dal trattamento di PFU raccolti. Dalle analisi effettuate gli pneumatici test montati su 20 camion EcoTyre hanno mostrato caratteristiche di durata e resistenza analoghe, e in alcuni casi migliori, a quelli convenzionali.
“Lampedusa” – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – “è l’ultima tappa di PFU Zero sulle coste italiane 2019, un’edizione di successo che da un lato ci ha permesso di recuperare gli pneumatici abbandonati in mare e a terra, ma soprattutto ci ha dato la possibilità di incontrare tanti cittadini e turisti intervenuti e spiegare loro l’importanza del corretto smaltimento di PFU. Il mondo dei rifiuti e dei prodotti a fine vita, infatti, deve vincere la scommessa della circolarità. Su questo assunto ci siamo concentrati in questi anni: uno pneumatico giunto a fine vita può essere utilizzato per creare nuovi pneumatici? La risposta è sì e il nostro progetto da Gomma a Gomma lo dimostra”.
A Lampedusa raccolti 8.500 kg di PFU in mare e a terra
EcoTyre e Marevivo, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e della Capitaneria di Porto di Lampedusa, nell’ultima tappa di PFU Zero sulle coste italiane hanno raccolto a Lampedusa circa 8.500 kg di gomme giunte a fine vita, di cui circa 270 kg in acqua grazie al lavoro dei diving locali (Marina Diving, Moby Diving Center, Pelagos Diving Center, Wild Tuna Diving e Associazione Armatori) e circa 8.200 kg stoccati in un’area definita dal Comune, come stabilito dal protocollo di intesa sottoscritto con l’Amministrazione locale.
EcoTyre, infatti, fornisce a Lampedusa un servizio di ritiro gratuito e periodico delle gomme giunte a fine vita presenti sull’isola e garantisce, con mezzi adeguati, l’avvio al corretto recupero. L’accordo con EcoTyre ha risolto un problema annoso per l’isola che, per caratteristiche geografiche, ha da sempre riscontrato una serie di difficoltà logistiche nella gestione degli PFU con conseguenti accumuli sul territorio. Il Comune siciliano, con la collaborazione di Marevivo, supporta EcoTyre organizzando iniziative di informazione e sensibilizzazione per turisti e cittadinanza su come funziona la filiera e sull’importanza della gestione degli pneumatici.
“Oltre alle gomme in mare, nel corso di questo intervento, sulla base del protocollo sottoscritto con l’Amministrazione locale” – ha concluso Enrico Ambrogio – “abbiamo recuperato anche gli pneumatici stoccati a terra. Grazie all’intesa con il Comune, infatti, garantiamo un canale costante di smaltimento degli PFU, un problema che Lampedusa ha dovuto gestire, con grandi difficoltà, per anni”.
Per il sindaco Salvatore Martello: “Lampedusa continua a portare avanti il proprio percorso di sostenibilità ambientale con una nuova iniziativa a tutela della nostra isola e del nostro mare. È partita infatti la campagna di raccolta di “pneumatici fuori uso”: con l’aiuto dei diving locali, di numerosi volontari e con il sostegno dell’Amministrazione Comunale si è iniziato dal mare, individuando e recuperando gli pneumatici abbandonati sui nostri fondali, per proseguire a terra con la raccolta e iniziative di prevenzione”.
“Grazie alla sinergia con la comunità locale – ha dichiarato Carmen di Penta, Direttore Generale Marevivo –si è raggiunto un notevole risultato: sono stati infatti raccolti più di 1.000 copertoni a Lampedusa. Adesso ci aspetta Linosa con il prossimo appuntamento. Bisogna proseguire su questa strada perché solo la continuità di queste iniziative di sensibilizzazione della comunità può essere davvero utile a tutelare la salute del nostro ambiente, e dunque di tutti noi”.