Gli storioni tornano nell’Adriatico dopo oltre 50 anni: vinta la sfida di ripopolamento

La sfida di ripopolamento è vinta: gli storioni liberati nel Fiume Ticino con i progetti Life stanno tornando a ripopolare il Mare Adriatico
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La sfida di ripopolamento è vinta: gli storioni liberati nel Fiume Ticino con i progetti Life stanno tornando a ripopolare il Mare Adriatico dopo oltre mezzo secolo di assenza. Sono esemplari di storione cobice (Acipenser naccarii) e storione ladano (Huso huso) che il Parco ha allevato nei propri ambienti e poi liberato in fiume. Lo storione cobice è una specie su cui il Parco del Ticino sta concentrando i propri sforzi di conservazione da più di quindici anni attraverso diversi progetti Life-Natura. I risultati di oggi giungono a coronamento di un lungo e duro lavoro di miglioramento delle proprie strutture produttive, di affinamento delle competenze tecniche del suo personale e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che il Parco ha svolto con grande determinazione, anche grazie alle tante collaborazioni attivate tramite i Life, in particolare con Graia (www.graia.eu). Lo storione cobice del bacino del Po, animale naturalmente migratore anadromo, quindi portato a trascorrere il tempo del suo accrescimento in mare presso le coste e a risalire i fiumi solo per compiervi la riproduzione, era ormai da decenni confinato con una piccola popolazione adattatasi alla vita stanziale nel basso fiume Ticino dove, peraltro, il Parco con il progetto Life Ticino Boisource ha proposto l’istituzione di un’area protetta dedicata inserita nella Rete Natura 2000 – il SIC ”Siti riproduttivi di Acipenser naccarii”.

La sfida era rinforzarne la popolazione e riportarlo alla vita anadroma, favorendone la ricolonizzazione del reticolo del Po in cui era originario. Dal 2017 il Fiume Po è stato reso di nuovo percorribile grazie al progetto Life-Natura Con.Flu.Po di cui è stato capofila Regione Lombardia – DG Agricoltura, con la realizzazione del passaggio per pesci più grande d’Europa a Isola Serafini, che ricollega i due rami del Po posti a valle della grande diga con il tratto di monte. Questo permette ai pesci di risalire e ridiscendere il fiume spontaneamente, come accadeva prima dalla realizzazione dello sbarramento negli anni ’50 del secolo scorso. Nel frattempo si sono ripetute le immissioni di pesci allevati in cattività. Tra le migliaia di animali liberati, cento esemplari prossimi all’età adulta sono stati muniti di trasmettitore ad ultrasuoni inserito chirurgicamente nell’addome. I loro segnali (unici per ciascun pesce che ne è dotato) possono essere rilevati sia dai ricevitori portatili utilizzati dai ricercatori che ne seguono i movimenti nelle prime fasi dal rilascio, sia da boe fisse posizionate lungo il Po fino al Delta (dove sono tenute sotto stretta osservanza dalla Provincia di Rovigo), in grado di registrarli e archiviarli per una lettura successiva effettuata periodicamente.

Proprio i segnali emessi da un esemplare di Storione cobice rilasciato sopra Piacenza nel maggio 2017 sono stati registrati centinaia di chilometri a valle, nei pressi di Papozze (RO) nell’aprile 2018. Nella stessa area sono rilevati da 2 anni i segnali di altri 13 storioni, appartenenti ad un nucleo rilasciato nel rovigotto, testimoniando il riacquisto del primordiale istinto di questa specie di stazionare in area di foce all’approssimarsi dell’età riproduttiva (raggiunta oltre i 10 anni d’età in media).

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