Dopo il terremoto la crisi idrica: Visso senza acqua, fabbriche chiuse e case a secco

Attività commerciali e oltre 100 casette post-terremoto sono senz'acqua; questa mattina una fabbrica è stata chiusa e gli operai rimandati a casa
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Siamo in emergenza piena, in attesa dell’autorizzazione ad aumentare la portata“. L’autorizzazione in questione dovrebbe arrivare dall’Ente Parco dei Sibillini, “le cui risposte finora sono state ambigue“, spiega il sindaco di Visso, Gian Luigi Spiganti Maurizi. Il paese è ridotto allo stremo: la Svila, fabbrica con 170 dipendenti, questa mattina è stata chiusa e gli operai mandati a casa. Attività commerciali e oltre 100 casette post-terremoto sono senz’acqua. “Non ce lo possiamo permettere. Dopo tutto quello che abbiamo sofferto, è assurdo dover subire anche questo. Oltre al terremoto ci tocca combattere anche con la testa delle persone”. Il primo cittadino stamattina è stato costretto a diffondere una comunicazione per la popolazione per la grave crisi idrica. La sua richiesta è di aumentare la portata d’acqua almeno a 10 litri al secondo. “Cinque litri ce li hanno concessi per Villa Sant’Antonio e Pretara, il resto del paese è senz’acqua“, spiega.

Come si legge in una nota “a seguito della grave crisi idrica iniziata dopo gli eventi sismici del 2016 e che ha avuto il culmine in questo periodo con la quasi totale perdita di portata della sorgente di Visso Capoluogo, dalla data odierna non siamo in grado di garantire un servizio idrico adeguato alla popolazione e alle aziende presenti sul territorio, neanche con l’ausilio di autobotti. In queste ultime settimane il Comune di Visso ha prospettato alla Regione Marche e agli Enti interessati una soluzione che consente di garantire il rifornimento d’acqua per Visso capoluogo mediante la realizzazione di un allaccio provvisorio all’acquedotto del Nera“.

Nonostante il nulla osta all’intervento dato della Regione Marche Servizio Tutela e Gestione del Territorio, e i ripetuti solleciti agli altri Enti interessati alla data odierna – scrive ancora il sindaco – non è ancora stato possibile procedere all’esecuzione dei lavori in quanto non sono giunte tutte le altre necessarie autorizzazioni all’attingimento e all’esecuzione dell’intervento prospettato. Stante la situazione ho interessato direttamente la Prefettura di Macerata e la Protezione Civile Regionale richiedendo l’intervento immediato di autobotti, rinnovando la richiesta di autorizzazione all’allaccio e trasmettendo tutta la documentazione inerente la problematica in oggetto. In attesa di un riscontro positivo verranno adottati i provvedimenti necessari alla razionalizzazione delle ridotte risorse idriche nella consapevolezza dell’impatto che le stesse avranno sulla popolazione e sulle attività produttive“.

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