Il valore della sicurezza degli anticoagulanti orali diretti e le nuove opportunità per ottimizzare il percorso di cura

Gli anticoagulanti orali diretti si sono ormai affermati come trattamento anticoagulante di scelta nei pazienti con tromboembolismo venoso e fibrillazione atriale non valvolare
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Nei giorni scorsi si è svolto, presso l’Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro (UMG), l’evento dal titolo: “Il valore della sicurezza dei DOACs: nuove opportunità per ottimizzare il percorso di cura”, che ha rappresentato il prosieguo dell’evento tenutosi il 26 febbraio nella stessa sede. Responsabili di tale progetto sono stati la Prof. ssa Rita Citraro, Associato di Farmacologia presso l’UMG, il Dottor Roberto Ceravolo, Direttore della UOC di Cardiologia e UTIC di Lamezia Terme e la Prof.ssa Angela Sciacqua, Associato di Medicina Interna e Direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria presso l’UMG.
Focus centrale dell’evento sono stati gli anticoagulanti orali diretti (DOACs) che si sono ormai affermati come trattamento anticoagulante di scelta nei pazienti con tromboembolismo venoso (TEV) e fibrillazione atriale non valvolare (FANV). Il profilo di efficacia e sicurezza, in aggiunta ai vantaggi che offrono in termini di maneggevolezza rispetto alla terapia standard, ha portato una loro ampia ed eterogenea diffusione, incoraggiando il ricorso a questa strategia terapeutica in tante e differenti condizioni cliniche. Proprio il loro crescente utilizzo nella pratica clinica rende necessario affrontare gli aspetti relativi alla sicurezza, efficacia e maneggevolezza, in particolare nell’anziano, nonché l’impatto in termini di costo-efficacia e di sostenibilità economica. Durante l’evento, professionisti appartenenti a diversi settori della sanità calabrese (cardiologi, geriatri, internisti, oncologi, farmacologi, farmacisti) hanno affrontando sia gli aspetti clinici che pratici mettendo a confronto le proprie conoscenze ed esperienze. Erano presenti, inoltre, i rappresentanti di importanti società scientifiche, in particolare la società italiana di medicina interna (SIMI) che ha visto la presenza del past-president nazionale il Prof. Francesco Perticone, il consigliere nazionale Dott. Gerardo Mancuso ed il presidente SIMI regionale Dott. Gaetano Mauro. La Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio è stata rappresentata dal presidente nazionale Dott. Filippo Fimognari e dal consigliere nazionale Dott. Giovanni Ruotolo. Era anche presente la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) con il presidente regionale dott. Giovanni Sgrò ed il consigliere nazionale Dott. Andrea Corsonello.
I lavori sono stati aperti dai saluti del Prof. Giovambattista De Sarro, Magnifico Rettore dell’UMG e Professore Ordinario di Farmacologia che ha inoltre consegnato un attestato di merito al Prof. Francesco Perticone, Docente Ordinario di Medicina Interna dell’UMG; quest’ultimo ha tenuto una Lettura Magistrale sul problema della complessità del paziente anziano, a cui hanno fatto seguito quattro sessioni di lavori.
Grande soddisfazione ha espresso il Rettore Giovambattista De Sarro che si è complimentato per la grande partecipazione di pubblico tra gli addetti ai lavori ma anche per la numerosa presenza di tanti giovani studenti dell’Ateneo catanzarese, malgrado il numero fosse limitato, molto interessati e motivati all’iniziativa che è riuscita sapientemente a coniugare i vari saperi e le varie esperienze, dando così all’evento una valenza multidisciplinare, mettendo insieme professionisti che operano in ambiti e contesti diversi, spaziando dalla Medicina Interna, alla Cardiologia, alla Farmacologia, alla Geriatria, alla Farmacia ospedaliera, all’Oncologia, senza trascurare la riabilitazione e i disturbi della mente.
I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda che è stata un’occasione per far emergere l’importanza dei DOACs nella gestione del paziente in età avanzata sempre più “complessi” ed affetti da comorbidità multiple, spesso in politerapia farmacologica e dei benefici clinici associati alla scelta di questi trattamenti. I dati di sicurezza ed efficacia real world si stanno dimostrando più incoraggianti dei risultati ottenuti negli studi registrativi. Infine, si è discusso sulla necessità di formulare un PDTA per i pazienti con fibrillazione atriale che abbia come obiettivo lo snellimento delle procedure per ottenere l’accesso alle terapie, sul problema delle risorse, del rapporto con il territorio, sulla necessità di condividere maggiormente le diverse conoscenze ed esperienze e di aggiornare le linee guida, concludendo con la proposta di un documento di consenso.
L’evento è stato un momento di grande confronto culturale tra diverse specialità, tra l’Università, l’ospedale ed il territorio, che ha suscitato grande interesse e partecipazione soprattutto da parte dei giovani medici, che rappresentano il futuro per la regione.

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