Ben 3 italiani su 4 (75%) ritengono che la situazione ambientale nel mondo sia grave o gravissima. Solo l’1% degli italiani ritiene che la situazione sia poco grave. I cambiamenti climatici sono al primo posto fra i problemi per i quali è necessario intervenire con maggiore urgenza, seguiti dalla crescita della quantità dei rifiuti di plastica, dall’inquinamento dell’aria, dei mari e dei fiumi. È quanto è emerso dall’indagine Coldiretti/Ixè presentata in occasione di Lettere al prossimo – L’agricoltura come strumento strategico per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, evento organizzato da Coldiretti Piemonte nell’ambito di “Coldiretti al Castello” a Moncalieri. A portare il saluto d’apertura il sindaco, Paolo Montagna, a cui sono seguiti gli interventi di Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino e Danilo Merlo, delegato Giovani Impresa Coldiretti Piemonte. Ad intervenire sulla tematica Roberto Mezzalama, esperto di sostenibilità ambientale, Davide Murgese, esperto di progetti ambientali, Roberto Weber presidente dell’Istituto di Ricerca Ixé e Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti Piemonte. A coordinare l’evento il gruppo musicale Eugenio in Via di Gioia che ha suonato diversi brani incentrati proprio sul Clima e i suoi cambiamenti.
Eventi climatici violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al mal tempo, con sbalzi termici significativi, sono ormai all’ordine del giorno. Non solo: sempre più parassiti alieni, dalla cimice asiatica alla popillia jaonica fino alla drosophila suzuki, invadono territori ed attaccano le colture.L’evento è stata anche l’occasione per presentare il dossier sui prodotti agricoli piemontesi più toccati dai cambiamenti climatici e sulle nuove produttive che questi ultimi stanno portando anche in regioni, come il Piemonte, dove non si sarebbe mai pensato che il Clima tendesse alla tropicalizzazione.
In Piemonte si confermano i trend nazionali con un’estate caratterizzata da trombe d’aria, grandinate, temperature inconsuete che sono passate da essere estremamente elevate a quasi fredde. A risentire in particolare degli attacchi della cimice asiatica sono le coltivazioni di mele, kiwi e nocciole, mentre la popillia japonica rappresenta una minaccia per il riso piemontese. La tendenza alla tropicalizzazione, invece, sta facendo sì che, ad esempio, al sud Italia, ma potrebbe succedere anche nelle regioni occidentali, a breve, si coltivino frutti esotici come mango, lime, avocado e banane.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. In Piemonte l’ammontare dei danni provocati dal maltempo e causati dai parassiti, arriva a 200 milioni di euro. Cifra che devi farci riflettere su quanto sia fondamentale salvaguardare il nostro patrimonio agricolo e agroalimentare messo a rischio dalla cementificazione selvaggia e da consumi, anche a tavola, che ben si allontanano dall’attenzione agli sprechi ed al riuso. Va sempre ricordato che è l’attività agricola a tenere vivi territori altrimenti disabitati ed abbandonati, motivo per cui deve avere un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico”.