Oggi il governo di Berlino ha pubblicato il rapporto sul clima sull’aumento delle temperature. “È difficile immaginare cosa significherebbe se si dovesse continuare davvero a questa velocità“, ha detto la ministra tedesca dell’Ambiente Svenja Schulze presentando la relazione che esamina le conseguenze per la salute, l’agricoltura, le foreste, i fiumi, i trasporti e l’economia. Per la prima volta il rapporto fa una stima delle conseguenze delle ondate di calore delle scorse estati. E dalla stima emerge che nell’estate del 2003 sono morte 7500 persone, e nelle estati del 2006 e 2015, ci sono stati 6000 morti in più. In termini economici, in agricoltura la siccità in Germania nel 2018 è costata 700 milioni di euro, mentre gli incendi hanno bruciato l’equivalente di 3300 campi da calcio.
Nel complesso, le estati del 2003, 2018 e 2019 sono state le più calde in Germania dall’inizio della misurazione della temperatura nel 1881. “Il cosiddetto pacchetto salva-clima può essere solo l’inizio di una politica tedesca per il clima“, ha detto l’esperto di Greenpeace Andree Boehling. Per limitare l’innalzamento delle temperature, le emissioni dovrebbero calare del 7,6% ogni anno entro il 2030, raccomanda il programma delle nazioni unite Unep. Altrimenti si rischia l’innalzamento di 3,2°C. “Da dieci anni i report dell’Unep lanciano allarmi“, ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres “e in dieci anni le temperature sono soltanto salite“.