Fisioterapia e Neuroscienze: multidisciplinarietà è la parola chiave

"I contenuti delle Neuroscienze sono trasversali ad ambiti diversi della Fisioterapia e possono dar luogo a interessantissime intersecazioni"
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Oltre 180 presenze tra relatori anche di fama internazionale, moderatori, fisioterapisti, medici specialisti e non solo. Tutto esaurito da settimane per il Convegno annuale del GIS (Gruppo di Interesse Specialistico) Neuroscienze dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, che ha riunito a Trieste gli esperti del settore, a testimoniare il “grande interesse verso il mondo delle Neuroscienze“, spiega la presidente uscente del GIS, la dottoressa Susanna Mezzarobba. Un viaggio “per comprendere perché gli strumenti del recupero motorio debbano essere ricercati nella complessità cognitiva ed emozionale, oltre che motoria, del gesto. L’obiettivo del congresso è esplorare nuovi e intriganti ambiti utili a rendere sempre più efficace l’intervento del fisioterapista all’interno del team multidisciplinare“.

Grande attenzione, dunque, nel costruire sempre più una specificità dell’esercizio terapeutico, efficace per recuperare il movimento. E “da distinguere dall’attività motoria in generale, pur sempre complementare, anche nella nostra professione, all’esercizio terapeutico, che noi strutturiamo con una serie di facilitazioni cognitivo-motorie tali da permettere il recupero del movimento perduto o alterato“, spiega sempre Mezzarobba. “E le neuroscienze ci aiutano in questo processo, perché negli ultimi 10-20 anni ci hanno fornito ulteriori e ‘intriganti’ conoscenze su aspetti fondamentali per il recupero: la patofisiologia del controllo motorio, l’apprendimento motorio e le tecniche per facilitarlo, e soprattutto i fondamentali meccanismi di neuroplasticità indotti dall’esercizio“. Quindi una fisioterapia “non più ancillare ma complementare alla terapia farmacologica nelle patologie di interesse, da inserire nel progetto terapeutico sin dalle prime fasi della malattia per potenziare il percorso di recupero: ne sono un esempio la malattia di Parkinson, la sclerosi multipla o l’ictus“.

Nella prima giornata del convegno, intitolata ‘Il recupero motorio tra facilitazione e ri-apprendimento nell’Esercizio Terapeutico’, sono stati forniti importanti aggiornamenti sulla neurofisiologia nella produzione del movimento, sulle teorie sul controllo motorio e la loro applicabilità in ambito clinico quali strumenti di facilitazione del recupero, per arrivare alle nuove scoperte sull’effetto placebo in relazione alla performance motoria.

Presenti numerosi relatori internazionali: dalla professoressa Laura Avanzino, neurofisiologa dell’Università degli Studi di Genova, alla professoressa Alice Nieuwboer, direttore del dipartimento di Rehabilitation Sciences presso l’Università Cattolica di Leuven, entrambe ricercatrici esperte nell’ambito dei disordini del movimento, la professoressa Mindy Levin, docente della McGill University di Montreal, ricercatrice, punto di riferimento internazionale sul controllo motorio e l’applicabilità dei suoi principi nella pratica clinica e infine al professor Fabrizio Benedetti, dell’Università di Torino, tra i massimi esperti a livello internazionale sui meccanismi fisiologici dell’effetto placebo.

Nella seconda giornata, invece, focus sulle nuove prospettive dell’intervento terapeutico nelle diverse patologie neurologiche, ma non solo. “È stato molto apprezzato– spiega Mezzarobba- l’apporto anche degli altri GIS AIFI, a testimonianza di come i contenuti delle Neuroscienze siano trasversali ad ambiti diversi della Fisioterapia e possano dar luogo a interessantissime intersecazioni“.

Multidisciplinarietà è stata la parola chiave. “Il GIS Neuroscienze– conclude Mezzarobba- da sempre promuove eventi formativi ‘all’avanguardia’ con l’obiettivo di promuovere l’interesse verso le nuove evidenze scientifiche e stimolare la crescita professionale nella pratica clinica quotidiana“.

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