Lunedì 11 novembre nel corso dell’incontro organizzato presso l’Auditorium delle scuole elementari di Courmayeur, l’Amministrazione comunale, i referenti dell’Amministrazione regionale e i tecnici di Fondazione Montagna Sicura hanno presentato alla numerosa platea composta da residenti e operatori della Val Ferret, un approfondito quadro della situazione attuale, le analisi svolte nel tempo sul ghiacciaio Planpincieux e tutto il processo di monitoraggio che ha portato alle misure che il Comune adotterà nelle prossime ore.
Sarà un bollettino giornaliero impostato su 7 parametri fissati da Amministrazione regionale, Fondazione Montagna Sicura ed un esperto del Politecnico di Zurigo, a definire il livello di rischio glaciologico del ghiacciaio e la conseguente decisione di applicazione delle misure di protezione civile preventiva da parte del Comune di Courmayeur, in particolare l’apertura o chiusura della porzione di strada comunale interessata nella Val Ferret.
“Visto il trend di stabilizzazione verso cui si sta avvicinando il movimento del ghiacciaio – ha evidenziato il Sindaco Stefano Miserocchi – si presume e si auspica di rientrare nei prossimi giorni in uno scenario di normalità. Tuttavia sarà il continuo monitoraggio a darci indicazioni in merito perché dipendiamo dalle condizioni meteo e dai parametri ben definiti del nuovo bollettino”.
Tra le azioni messe in campo dall’Amministrazione comunale di Courmayeur, alla luce delle ultime analisi e valutazioni, sono state presentate quelle a seguire:
– asfaltatura della strada poderale di Montitaz con l’obiettivo di finire, tempo permettendo, entro il Ponte dell’immacolata, al fine di creare una viabilità alternativa qualora persistano le condizioni di criticità, con l’obiettivo di creare un accesso a tutto il traffico leggero e turistico, compresi i mezzi di trasporto pubblico;
– un approfondimento specifico ulteriore su nuovi scenari possibili richiesto a SLF – DAVOS, il rinomato istituto conosciuto a livello mondiale nella ricerca applicata sugli scenari valanghivi. Le tempistiche per avere tali scenari sono di circa 6 settimane;
– la richiesta del Comune all’Amministrazione regionale e alla Protezione Civile per il sostegno economico alle attività concrete svolte fino ad ora oltre a quelle che saranno necessarie per il futuro.
“L’obiettivo è l’incolumità pubblica – aggiunge il Sindaco Stefano Miserocchi – che rimane la nostra priorità, così come la limitazione degli impatti di tale fenomeno sull’attività turistica, soprattutto alle porte della stagione invernale. Questo è tutto quanto abbiamo potuto fare fino ad ora, si tratta di soluzioni impostate alla luce del quadro attuale di rischio, ben approfondito con le analisi e relazioni in nostro possesso, e che dipenderanno ovviamente dalla condizioni meteo delle prossime settimane e dai fattori di rischio che ci saranno segnalati quotidianamente attraverso il nuovo bollettino”.
A spiegare alla platea i 7 parametri alla base del bollettino di monitoraggio quotidiano è stato Valerio Segor, Dirigente Assetto idrogeologico dei bacini montani dell’Assessorato regionale alle opere pubbliche, territorio ed edilizia residenziale. I parametri vincolanti sono legati in particolare alla valutazione dello zero termico a 3000 metri di quota, alla valutazione delle precipitazioni e alla differenza di velocità tra i settori del ghiacciaio.
Hanno preso parte all’incontro e sono intervenuti anche Stefano Borrello, Assessore regionale alle opere pubbliche, territorio ed edilizia residenziale; Giorgio Mondardini e Jean Pierre Fosson, rispettivamente Vice presidente e segretario generale di Fondazione Montagna Sicura, Fabrizio Troilo, capo glaciologo di Fondazione Montagna Sicura, Daniele Jordan del CNR di Torino.
L’Assessore alle Opere pubbliche, Territorio ed Edilizia residenziale pubblica della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Stefano Borrello, ha sostenuto sia in apertura che chiusura della serata “l’impegno massimo dell’Amministrazione regionale per la sicurezza del territorio, che si traduce nelle azioni di monitoraggio e di supporto tecnico a beneficio della popolazione, residenti e turisti. Siamo un laboratorio sperimentale dei ghiacciai e conviviamo, in quanto gente di montagna, con questi fenomeni, che non ci spaventano e che monitoriamo con grande professionalità e attenzione”.