L’Italia è intrappolata sotto la morsa del maltempo. Da Nord a Sud nessuna regione sembra avere tregua e ciò che è peggio, è che i mezzi a disposizione degli enti pubblici sono insufficienti a far fronte a quanto sta accadendo. Vediamo le criticità di oggi, le ultime di una lunga lista che prosegue da giorni.
A causa delle persistenti piogge che si sono abbattute sulla Liguria, una frana è caduta nel pomeriggio su una strada comunale a Carro, nello spezzino. Non ci sono feriti ma tre famiglie, una decina di persone in tutto, sono rimaste isolate. Sul posto, in frazione Pavareto, sono intervenuti i vigili del fuoco e i tecnici del Comune e nel pomeriggio interverrà una ditta attivata in somma urgenza per iniziare lo sgombero e il ripristino spiega la protezione civile. Al momento e’ possibile transitare a piedi ed e’ garantito, in caso di necessità, il passaggio dei mezzi di soccorso attraverso una strada alternativa sterrata.
Stessa cose nel bellunese. “Si registrano alcune esondazioni di torrenti, ma fortunatamente non si segnalano particolari criticita’. Ci sono frane e smottamenti di medio-piccola entita’ in diverse zone della provincia. Ma la situazione non desta preoccupazioni“. E’ l’aggiornamento delle ore 16.00 della situazione del Maltempo in provincia di Belluno, fatto dal consigliere delegato alla Protezione Civile, Massimo Bortoluzzi. “Tutti i corsi d’acqua – precisa Bortoluzzi – hanno avuto aumenti importanti delle portate. Ci saranno da programmare diversi interventi di sistemazione una volta passata l’emergenza Maltempo. Quanto al vento, in sala operativa non sono giunte segnalazioni di problemi collegati alle raffiche. Per quanto riguarda la viabilita’, non abbiamo notizie di criticita’ particolari. Al momento i passi rimangono chiusi, perche’ in quota continuano le precipitazioni nevose. Il pericolo di valanghe e’ praticamente uguale a quello di ieri e qualche slavina ha interessato la rete viaria in Alto Agordino. Le previsioni meteo ci danno un miglioramento gia’ a partire dalla serata“, ha concluso.
Firenze, dal canto suo, tira invece un sospiro di sollievo per la situazione dell’Arno. E’ ormai transitato all’idrometro degli Uffizi il colmo di piena del fiume. La portata registrata è stata di 2.148 metri al secondo (al momento è invece di 2.023 metri al secondo). Il colmo è adesso a valle di Firenze, diretto verso l’Empolese: la portata misurata a Ponte a Signa (Firenze) è stata di 2.028 metri cubi al secondo.
In Alto Adige, invece, e in particolare in Val Martello, si registrano valanghe e 50 evacuazioni. La situazione in Val Martello e’ particolarmente critica. La vallata altoatesina, laterale della Val Venosta e conosciuta nel mondo per le sue fragole, è isolata a seguito di alcune valanghe verificatesi nel corso della mattinata. La protezione civile ha lanciato un appello urgente alla cittadinanza di restare in casa per motivi di sicurezza. Sono comunque state effettuate delle evacuazioni – 50 persone – perche’ la massa nevosa che ha trascinato alberi e rami ha danneggiato, seppur lievemente, alcuni edifici. Una valanga caduta dal monte Eberhoefer attorno alle ore 8,40 e’ entrata tra le case. Fortunatamente nessuna persona e’ rimasta coinvolta. Diverse case sono state evacuate per precauzione e ospitate nella vicina palestra. Una seconda slavina, caduta alle ore 9,28 in localita’ Ennewasser, e’ arrivata fino alla strada provinciale che era stata preventivamente chiusa al traffico. Il sindaco di Martello, Georg Altstaetter ha annunciato che domani, lunedi’, resteranno chiusi scuole ed asili. La zona di Martello di Dentro e la frazione Waldberg sono ancora prive di elettricità e collegamento telefonico.
E anche dalla Puglia di alza un grido di aiuto: “Chiediamo ufficialmente l’attivazione dello stato di calamita’ da parte del Governo con la conseguente messa a disposizione delle somme necessarie per intervenire, con la stessa sensibilita’ ed attenzione che e’ stata riservata per Venezia, anch’essa duramente colpita dal Maltempo“. Lo sottolinea il presidente della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, riferendosi ai danni causati dal Maltempo che si e’ abbattuto sui comuni tarantini nei giorni scorsi. “E’ stata inviata – aggiunge – una nota a tutti i sindaci della provincia di Taranto al fine di predisporre una relazione dettagliata per l’intero territorio provinciale e sostenere l’azione di riconoscimento della calamita’ naturale e del ristoro degli ingenti danni subiti”. Gugliotti ricorda che “giovedi’ scorso si e’ tenuto un incontro tra i presidenti delle province di Taranto, Brindisi, Lecce con il presidente della Regione Puglia, per la valutazione dei danni subiti dai territori“. L’intento e’ quello di “lavorare insieme, facendo fronte comune, con l’obiettivo – conclude – di chiedere al Governo il riconoscimento dello stato di calamita’, gia’ inviato formalmente dalla Regione, e lo stanziamento di risorse certe per affrontare l’emergenza che ha coinvolto le tre province pugliesi”.
Diversi allagamenti, infatti, si stanno registrando in diverse città del sud da alcuni giorni. L’ultimo oggi a Reggio Calabria, dove a causa di una bomba d’acqua che ha colpito la città, la zona Nord del lungomare Falcomatà è rimasta completamente allagata. Diversi disagi sono stati registrati nella zona a causa del forte temporale che ha colpito la città dello Stretto.
LA SITUAZIONE DEI FIUMI TRA EMILIA E TOSCANA
E’ allarme lungo il bacino dell’Arno, che le forti piogge di questi giorni hanno gonfiato al punto da spingere le autorita’ locali a sgomberi e chiusure di scuole e uffici. Nella Sala operativa della protezione regionale della Toscana c’e’ “massima attenzione” all’andamento della piena del fiume Armo. Il sistema delle dighe, assicura la Regione Toscana, “ha regolarmente funzionato, secondo quanto previsto dalle procedure e dalle normative”. Gli scarichi degli invasi di Levane e La Penna si sono quindi svolti secondo quanto previsto, sulla base dei rilievi e delle registrazioni dei livelli delle acque rilevati dalla rete idrometrica regionale.
Ma nel Fiorentino, nel Grossetano e nel Pisano, le autorita’ sono corse ai ripari ordinando di limitare al massimo gli spostamenti, anche domani, lunedi’. Per questo resteranno chiuse tutte le scuole nei Comuni attraversati dall’Arno, mentre negli altri Comuni saranno chiusi solo gli istituti superiori. I comuni interessati sono: Montelupo Fiorentino, Empoli, Cerreto Guidi, Capraia e Limite, Vinci, Fucecchio. Scuole e asili di ogni ordine e grado chiusi anche nel Comune di Pisa, cosi’, dalle 18.30 di domenica fino alle 12 di lunedi’, anche gli esercizi commerciali e gli edifici pubblici. I lungarni della citta’ sono gia’ chiusi dalla mattina e sulle spallette. “La situazione e’ sotto controllo – spiega il sindaco Michele Conti – ma vogliamo che ci sia meno gente possibile in giro in citta’. Stiamo concordando chiusure anche con Universita’, Scuola Normale e Scuola Sant’Anna”.
Scuole di ogni ordine e grado chiuse in tutto il territorio di Manciano, uno dei comuni del Grossetano piu’ colpiti dal maltempo. Analogo provvedimento e’ stato preso dai comuni di Grosseto e Orbetello. Il sindaco di San Miniato, Simone Giglioli, ha annunciato la chiusura del Ponte San Donato che collega San Miniato a Santa Croce e di quello tra Isola e Marcigliana, che collega San Miniato a Empoli. Aperte anche le casse di esondazione sul bacino di Roffia. Il maltempo ha creato non pochi problemi anche nel senese dove e’ stato attivato il Centro coordinamento soccorsi presso sala operativa provinciale integrata. In seguito agli allagamenti 23 persone residenti nei Comuni di Sovicille e San Gimignano hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, alcune portate via con un elicottero dei Vigili del Fuoco. A Siena citta’ sono state allontanate da un albergo del centro storico 13 persone perche’ la struttura e’ stata dichiarata inagibile. Chiuse alcune strade nel capoluogo e molte anche della provincia a causa di allagamenti e smottamenti, soprattutto nella zona sud. Chiusi anche alcuni ponti. La piena del fiume Cecina ha travolto la localita’ di La Cinquantina, dove sono state evacuate in via precauzionale 516 persone. Situazione critica nell’intero bacino del Reno, che si estende in Emilia Romagna nelle province di Bologna, Ravenna e Ferrara. Permane lo stato di allerta rosso, che non esclude rischi di esondazioni. Il fiume Reno sta raggiungendo il colmo di piena a Casalecchio (prevista un’altezza di 2 metri e 20) e arrivera’ nel tardo pomeriggio/sera a Cento (Ferrara). Aperto l’impianto del cavo napoleonico per contenere parte della piena del Reno.
La piena defluira’ nelle prossime 48 ore verso il ferrarese. I fiumi Samoggia, Idice e Sillaro hanno raggiunto il livello 3. Si registrano al momento allagamenti pia’ contenuti ma diffusi. A Medicina i tecnici sono al lavoro per un fontanazzo sul torrente Quaderna. Criticita’ anche a Bentivoglio e Budrio in localita’ Fossatone per allagamenti che interessano la trasversale di pianura, strada SP3 e il dissesto nell’argine destro in corrispondenza del ponte della ferrovia.
Nel Modenese le forti precipitazioni hanno fatto innalzare il livello dei fiumi e creato allagamenti in pianura e nella fascia collinare; smottamenti hanno causato la chiusura di alcune strade provinciali in Appennino, dove i tecnici delle aziende di luce e gas sono al lavoro per riattivare oltre 10 mila utenze private isolate per le nevicate e i forti venti. I bacini romagnoli sono in codice arancione ma non si registrano al momento situazioni di esondazione. Sulla costa i tecnici della Protezione civile regionale sono al lavoro per interventi sui litorali ferrarese e ravennate. Nel Forlivese si registrano i colmi dei fiumi Ronco e Montone e uno smottamento a Santa Sofia che interessa alcune abitazioni. Preoccupazione piu’ contenuta nel Lazio, dove e’ stato emesso un bollettino di criticita’ codice giallo per il maltempo nei Bacini Costieri Nord, Bacino Medio Tevere, Appennino di Rieti, Roma, Aniene, Bacini Costieri Sud e Bacino del Liri. Si segnalano una frana in via Fontana Secca, nella frazione di Cesano, e problemi nel litorale laziale, soprattutto a Civitavecchia e a Fiumicino. Alberi sulla carreggiata anche ai Castelli Romani, ad Albano, Nemi e Ciampino. Nel centro della Capitale, nelle zone di Monteverde ed Eur, si registrano alberi abbattuti, pali Telecom pericolanti e molte strade allagate.