Titano, luna di Saturno, ha laghi e fiumi di idrocarburi liquidi, temperature intorno a -180°C e una spessa foschia che lo nasconde nel mistero. Ma ciò che rende Titano ancora più insolito è che somiglia alla Terra più di tutti i pianeti e di tutte le lune del nostro sistema solare. Questo perché, come solo sulla Terra, ha liquidi che scorrono sulla sua superficie, un clima che presenta pioggia e vento che formano dune, fiumi, laghi, delta e mari (probabilmente pieni di metano ed etano liquidi), una spessa atmosfera e modelli meteorologici che cambiano con le stagioni. Il ciclo di metano di Titano, inoltre, è molto simile al nostro ciclo dell’acqua.
E ora gli astronomi hanno utilizzato i dati della missione Cassini-Huygens della NASA per mappare l’intera superficie di Titano per la prima volta. Il loro lavoro ha svelato un territorio globale di montagne, pianure, valli, crateri e laghi, che rendono Titano diverso da qualsiasi altro posto nel sistema solare, eccetto la Terra. “Titano ha un’atmosfera come la Terra. Ha vento, ha pioggia, ha montagne. Titano ha un ciclo idrologico attivo basato sul metano che ha plasmato un paesaggio geologico complesso, rendendo la sua superficie una delle più geologicamente diverse nel sistema solare. È un mondo davvero molto interessante e uno dei posti migliori nel sistema solare per cercare la vita”, afferma Rosaly Lopes, scienziata planetaria del Jet Propulsion Laboratory (JPL) in Pasadena della NASA. Lopes e colleghi hanno intrecciato le immagini e le misurazioni radar della sonda Cassini per produrre la prima mappa globale di Titano. Lo studio è stato pubblicato su Nature Astronomy.
Cassini ha orbitato intorno a Saturno dal 2004 al 2017 e ha raccolto grandi quantità di informazioni sul gigante ad anelli e sulle sue lune. La missione ha incluso oltre 100 fly-by di Titano, che hanno permesso ai ricercatori di studiare la superficie della luna attraverso la sua spessa atmosfera e di esaminare il terreno in dettagli senza precedenti. La missione è partita nel 1997, ha raggiunto Saturno nel 2004, ha esplorato il pianeta e le sue lune per 13 anni e poi è precipitata volutamente su Saturno nel 2017. È stato un progetto di collaborazione tra NASA, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana. Il modulo Huygens ha viaggiato con Cassini fino alla sua separazione dalla sonda nel 2004. È atterrato con paracadute l’anno successivo: è stato il primo atterraggio mai realizzato nel sistema solare esterno e il primo atterraggio su una luna diversa da quella della Terra.
“Nonostante i diversi materiali, temperature e campi di gravità tra la Terra e Titano, molte caratteristiche superficiali sono simili tra i due mondi e possono essere interpretate come prodotti degli stessi processi geologici”, spiega Lopes. Quasi due terzi della superficie di Titano sono pianure, svela la mappa, e il 17% è coperto da dune sabbiose plasmate dal vento, prevalentemente intorno all’equatore. Circa il 14% della superficie è classificato come collinare o montuoso e l’1,5% sono valli scavate dalla pioggia e dall’erosione.
Ci sono anche alcuni sorprendenti crateri da impatto, che suggeriscono che la superficie della luna è abbastanza giovane. La maggior parte dei laghi di Titano è vicino al suo polo nord. Gli scienziati credono che questo sia dovuto all’orbita ellittica di Saturno intorno al sole, che fa sì che l’emisfero settentrionale di Titano viva un’estate più lunga rispetto all’emisfero sud e l’estate di Titano è quando cade pioggia e il liquido si accumula al suolo. Solo l’1,5% della superficie della luna è coperto da idrocarburi liquidi, mentre circa il 70% della superficie della nostra Terra è coperto d’acqua. Spesso descritto come simile ad un pianeta, Titano è più grande del 50% rispetto alla luna della Terra e l’80% più massivo. È la seconda luna più grande del sistema solare dopo Ganimede, luna di Giove, ed è più grande del pianeta Mercurio.
Il geologo planetario David Williams della School of Earth and Space Exploration dell’Arizona State University (ASU) ha lavorato con il team del JPL per identificare le unità geologiche su Titano. Prima hanno utilizzato le immagini radar e poi hanno estrapolato le unità per le aree non coperte dal radar. L’esperienza di Williams nel mappare piccoli e insoliti oggetti planetari lo aiuterà nell’importante compito di realizzare la prima mappa geologica globale dell’asteroide Psyche, obiettivo della missione della NASA guidata dall’ASU e pianificata per il 2022.