“Sono di Matera, vado a Venezia a dare una mano”: la 24enne lucana che testimonia l’Italia unita oltre invidie e gelosie

La lettere di Francesca a MeteoWeb: "Rappresenterò tutto quel Sud che non odia, che non si mette a confronto con nessuno e che non si piange addosso"
MeteoWeb

Si chiama Francesca, ha 24 anni e ha deciso che la sua priorità è dare un mano a chi ne ha estrema necessità. Neo laureata in psicologia, di Matera, Francesca non ce la fa a stare a guardare e soprattutto non ce la fa a vedere suoi concittadini, corregionali e meridionali in generale sputare odio contro Venezia, contro una città che, anche ora che l’alta marea è passata, è in profonda crisi, rischia il collasso, ha un futuro incerto e sa che quanto accaduto, d’ora in poi, potrà diventare la regola e peggiorerà nei prossimi anni.

Francesca ha deciso di scriverci una lettera, l’ha indirizzata a noi di MeteoWeb perché legge, si informa, approfondisce e ama la scienza, e sa bene che questi sono i temi su cui abbiamo da sempre incentrato il nostro lavoro e verso i quali abbiamo incanalato le nostre competenze. Riportiamo la lettera integralmente perché ne vale la pena:

Matera

Gentile redazione, mi chiamo Francesca e ho 24 anni. Mi sono laureata da poco in psicologia e sono di Matera. E’ bella la mia città! E’ patrimonio mondiale dell’UNESCO, Capitale Europea della Cultura 2019, è intrisa di storia, tradizione e spero anche di un futuro radioso. Di recente, come ben sapete, è stata colpita duramente dal maltempo, ma per fortuna nulla di irreparabile. Basterebbe poco, da parte dell’amministrazione comunale e della nostra regione per rimettere in piedi ciò che l’acqua ha cercato di spazzare via. E poi, dopo aver rimesso tutto in ordine, basterebbe fare qualche sforzo in più per mettere davvero in sicurezza una città che lo merita, alla quale dobbiamo cura e rispetto. 

Ciò che però davvero mi preoccupa in questi giorni è la situazione di Venezia. Lì i danni sono meno riparabili e non solo per l’immenso valore delle opere d’arte, ma anche perché il cambiamento climatico attualmente in atto porterà la città ad essere sempre più soggetta a questo tipo di eventi straordinari quanto devastanti. Il freddo sopraggiunto nelle ultime ore, forse, porterà ad una diminuzione del rischio di alta marea, ma quanto accaduto nei giorni scorsi lascerà una traccia indelebile alla quale difficilmente si potrà porre rimedio.

alluvione matera 12 novembre 2019
Matera

Ciò che mi fa più male, da giovane, da lucana, ma soprattutto da italiana, è il campanilismo che nei giorni scorsi è emerso tra ‘italiani del nord’ e ‘italiani del sud’. Ho letto molti vostri articoli dove cercavate di spiegare perché non ha senso questo dualismo, ma purtroppo credo che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire! Fa male leggere commenti e post di miei concittadini che scrivono cose tipo “Soldi a Venezia? Con tutto quello che ti spillano per un caffè dovrei dare soldi a Venezia? Non ci penso nemmeno“. Per non parlare di quelli che sputavano insulti sui social verso la raccolta fondi per Venezia e verso la mancanza di aiuti per Matera: non mi sembra di averli visti venire in città a dare una mano! Non mi sembra di aver visto nemmeno molti miei concittadini, eccetto quelli interessati dai danni, rimboccarsi le maniche e venire a sistemare: li ho visti solo scrivere sui social e fare i cosiddetti leoni da tastiera, che è molto più semplice effettivamente.

Claudio Furlan/LaPresse

Bene, io dopo aver fatto tutto ciò che ho potuto per la mia città, i cui danni – ripeto –  sono circoscritti, sto per partire per Venezia. Andrò lì a dare una mano. Voglio far sapere a tutti che Matera, la Basilicata, il sud, non sono solo quella gente che si piange addosso e fa la vittima, non sono solo i campanilisti, non sono solo quelli che dicono “noi abbiamo il sole, il mare e il buon cibo”, non sono solo quelli che invidiano la raccolta fondi per Venezia e ne chiedono una per Matera, ma sono anche quelli come me, tanti per fortuna, che sanno bene come i problemi di Venezia siano irreparabili, che sanno quanto anche Matera e altre città del Sud necessitino di manutenzione e di messa in sicurezza, ma sanno anche quanto la città dei Dogi, in questo momento, sia ancora in pieno dramma.

Andrò a Venezia e darò una mano. Rappresenterò tutto quel Sud che non odia, che non si mette a confronto con nessuno, che non crede di essere al centro del mondo e che non si piange addosso: rappresenterò tutto l’altruismo tanto decantato del mio sud e lo farò senza chiedere nulla in cambio, perché non voglio palcoscenici, ma solo sapere che abbiamo ancora speranze di sentirci tutti italiani, tutti una sola grande comunità, seppure tra differenze e divergenza di opinioni“.

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