Da circa due anni negli Stati Uniti, ma ultimamente anche in alcuni stati dell’Europa e presto pare anche in Italia, esiste la pelliccia di volpe o castoro per decorare la vagina. In America sono oramai alcuni anni che questa vera e propria micro pelliccia del pube viene applicata come oggetto ornamentale al sesso femminile (ma ci sono anche le versioni maschili di cui vi risparmio la descrizione). E quanto riferito in una nota da Lorenzo Croce, presidente di AIDAA, Associazione Italia Difesa Animali e Ambiente.
Sono dei veri e propri pellicciotti – si legge nel comunicato – da applicare al pube, nipoti, anzi pronipoti dei vecchi Merklin (le pellicce che venivano usate dalle prostitute nel secolo scorso e anche prima). Non ci saremmo mai interessati di questi oggetti decorativi fino a quando gli stessi si limitavano ad essere costruiti con capelli umani o peli finti, ma ora che arrivano in commercio anche quelli di peli di castoro e volpe (volpi giovani uccise spesso attraverso sgozzamento o in apposite camere a gas per non deturbarne la pelliccia) acconciati, i cui costi possono arrivare fino a 300 euro l’una, ci corre l’obbligo di denunciare l’orrore.
“Non ci interessa cosa la gente applica al proprio pube fin quando questo non è frutto di omicidio di animali– dice Lorenzo Croce – per questo denunciamo dopo le ciglia di visone, ed i corpetti di pelle di agnello, questa nuova aberrazione che non deve trovare spazio sul mercato italiano già troppo pieno di schifezze per essere invaso da questa nuovo orribile orpello frutto della morte spesso violenta di animali in tenera età uccise per soddisfare la vanità di qualche esibizionista sessuale“.