Previsioni Meteo Dicembre – Da giorni si sta cercando di interpretare l’evoluzione barica più verosimile per il corso della prima settimana di dicembre. Prospetto previsionale non facile, poiché il periodo di riferimento segna il passaggio tra la fase autunnale e quella invernale, con parecchio fermento in termini termici e barici sullo scacchiere euro-atlantico e, per di più, con diverse manovre stratosferiche di una certa rilevanza a complicare il quadro. Insomma, una tendenza che appare piuttosto difficile in termini di analisi preventiva, con linea evolutiva che andrà schiarendosi via via solo a poche ore dagli eventi. In ogni modo, il prospetto di massima dovrebbe essere più o meno inquadrato ed esso, come abbiamo già sottolineato, non computerebbe più un’ azione fredda seria verso l’Italia, come era apparso in alcune simulazioni di qualche giorno fa, bensì un’ennesima azione depressionaria con fulcro sui settori occidentali del bacino e richiamo di correnti in prevalenza miti meridionali verso gran parte dell’Italia, responsabili di una nuova fase di tempo perturbato su molte regioni.
Pur tuttavia, una estrazione artica della massa d’aria c’è senz’altro e, sebbene alcune manovre atlantiche di disturbo al blocco anticiclonico ne deviino la traiettoria a Ovest, essenzialmente verso la Francia e la Spagna, refoli di aria fredda potrebbero ugualmente riuscire a penetrare su alcune regioni italiane e portare un paio di giorni all’insegna di un clima più invernale. In questa sede tratteremo essenzialmente le aree a rischio più freddo e possibili nevicate fino a quote anche basse.
La fase più fredda potrebbe realizzarsi nel corso della prima parte della prossima settimana e, più precisamente, tra martedì 3 e mercoledì 4 dicembre. In questa circostanza, un minimo depressionario al suolo legato alla seccatura artica in sfondamento verso il Mediterraneo occidentale, si scaverebbe, come visibile nell’immagine allegata, tra la Sardegna e il medio Tirreno, con fulcro principale in prossimità dell’isola.
Da questa posizione, il minimo riuscirebbe a richiamare nei bassi strati aria fredda continentale nel frattempo presente a vasta scala sulle regioni centro-orientali europee.Il flusso freddo potrebbe riuscire a penetrare discretamente su gran parte del Nord, ma con maggiore incisività verso il Nord Appennino e l’Emilia-Romagna, a seguire anche sul basso Piemonte, area del Cuneese. Su questi settori, secondo i dati attuali, potrebbero penetrare isoterme fino a -3/-4°C a 1430 m circa, con 0 termico, quindi, che potrebbe spingersi fino a 700/900 m circa. La posizione più bassa del minimo, convoglierebbe, poi, aria umida e instabile dai quadranti meridionali. Il punto di scontro tra aria fredda e quella umida e più mite da Sud sarebbe costituito proprio dal Nord Appennino e, a seguire, dall’area del basso Piemonte. Tra martedì 3 e mercoledì 4 dicembre, e soprattutto nella sera di martedì verso la notte su mercoledì, potrebbero aversi locali nevicate e anche a bassa quota tra i rilievi appenninici del Piacentino, del Parmense, del Modenese, anche del Bolognese e dell’alta Toscana, fin a 3/400 m e altre possibili nevicate sul basso Piemonte, essenzialmente sulla provincia di Cuneo, qui sui 400/600 m. Nevicate naturalmente anche su Alpi, e qui già dai giorni precedenti, tuttavia con aria, su questi settori, meno fredda e neve che cadrebbe mediamente a 800/1200 m, se non a quote anche più alte inizialmente. Farebbero eccezione i settori alpini di Nordest specie del Friuli-Venezia Giulia, ma anche del Nordest Veneto, qui con freddo probabilmente più persistente e più penetrante con neve ugualmente collinare.
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