Lo squalo mako, tra più pregiati al mondo, è a rischio estinzione

"Lo stato di conservazione degli squali mako dell’Atlantico Settentrionale è pessimo e la colpa è soprattutto dell’UE"
MeteoWeb

L’UE è la prima regione al mondo per numero di sbarchi di squali mako, soprattutto a causa delle imbarcazioni provenienti dalla Spagna. La conseguenza della preoccupante sovrappesca è il forte calo della popolazione di questa specie che rischia l’estinzione“: lo spiega una nota di Shark Advocates International.  “Per questo gli ambientalisti tengono gli occhi ben puntati sull’Unione europea, a pochi giorni dall’apertura della Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonnidi dell’Atlantico e del Mediterraneo (CICTA), la Conferenza internazionale che vede riuniti i maggiori paesi che operano nell’industria della pesca e che si riunisce a Maiorca dal 18 al 25 novembre. Intanto, considerato che non esistono quote EU o CICTA per la pesca degli squali mako, gli scienziati suggeriscono di imporre ai pescatori il divieto assoluto di cattura.”

Lo stato di conservazione degli squali mako dell’Atlantico Settentrionale è pessimo e la colpa è soprattutto dell’UE,” ha dichiarato Ali Hood, Direttore del Conservation for the Shark Trust. “Le flotte spagnole hanno regolarmente, anno dopo anno, pescato molti più squali mako di qualunque altro paese. Nel frattempo, l’UE ha completamente ignorato gli avvertimenti sulla sovrappesca e non è neanche riuscita a imporre un limite alla quantità di squali mako che possono essere sbarcati. C’è poco da sorprendersi quindi se ci troviamo in questa situazione disastrosa. La conferenza della CICTA rappresenta un cruciale punto di svolta per l’industria della pesca dell’UE. E’ giunta l’ora di mettere fine alle politiche sconsiderate sulla pesca degli squali mako e spingere la CICTA verso l’adozione di comportamenti basati su pareri scientifici chiari e urgenti.

Lo squalo mako, si legge nella nota, “è uno degli squali più pregiati al mondo, ricercato per la carne, le pinne e le attività sportive.  La sua crescita lenta lo rende molto vulnerabile alla sovrappesca. Il calo della popolazione di questa specie oceanica fortemente migratoria è molto più evidente nell’Atlantico Settentrionale. Sulla base di analisi recenti, gli scienziati della CICTA hanno lanciato un allarme preoccupante dichiarando che le catture annuali di squali mako nell’Atlantico Settentrionale devono essere ridotte dai livelli attuali (pari a circa 3000 tonnellate) ad appena 300 per dare alla popolazione una decente (60%) possibilità di ripresa nell’arco di cinque decenni. La loro raccomandazione di vietare completamente la pesca di questa specie tiene conto anche della mortalità causata da catture accidentali.

Nel marzo 2019, l’International Union for the Conservation of Nature (IUCN) ha classificato gli squali mako (e i mako pinna lunga) come specie a rischio, sulla base dei criteri della Lista Rossa. Ad agosto, l’UE e ventisette co-sponsor hanno proposto con successo di aggiungere entrambe le specie all’Appendice II della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES). Alla fine di novembre, i paesi aderenti alla CITES (compresi tutti i paesi della CICTA) dovranno essere in grado di dimostrare che le esportazioni di squali mako provengono da fonti legali e sostenibili.

Pochi mesi fa l’UE si è mobilitata sulla scena internazionale sostenendo la necessità di assicurare il rispetto degli impegni globali per la conservazione degli squali mako in conformità con la CITES ma a tutt’oggi non ha fatto nulla di concreto per assicurare il rispetto degli obblighi attraverso l’applicazione di restrizioni alle attività della pesca,” ha dichiarato Sonja Fordham, Presidente di Shark Advocates International. “Ci auguriamo che il 2019 resti un anno chiave per la conservazione degli squali mako.  Il vero passo avanti dipenderà però dalla forza con la quale l’UE si batterà, in seno  alla CICTA per l’applicazione del divieto di pesca degli squali mako auspicato dagli scienziati. Solo un’azione del genere può salvare questa preziosa popolazione di squali dal collasso totale. Per gli squali mako è veramente ora o mai più.”

Shark Advocates International è un progetto di The Ocean Foundation dedicato all’applicazione di politiche basate su evidenze scientifiche a favore di squali e razze. Lo Shark Trust è un’organizazzione di beneficienza britannica che si occupa della protezione del futuro degli squali attraverso il cambiamento positivo. Focalizzato su squali a rischio e sui detriti marini, il Progetto  AWARE è un movimento globale per la protezione degli oceani creato e animato da una popolazione di avventurieri. Ecology Action Centre promuove condizioni di vita sostenibili sugli oceani e la protezione degli ambienti marini in Canada e nel resto del mondo. Questi gruppi,  con il sostegno dello Shark Conservation Fund, hanno formato la Shark League of the Atlantic and Mediterranean per promuovere politiche regionali responsabili per la conservazione degli squali e delle razze.

Condividi