Taglia a pezzi la compagna e poi cerca di far sparire tutto in un fiume: arrestato storico di fama mondiale [FOTO]

Ha cercato di liberarsi dei pezzi della ex compagna, ma è caduto nel fiume: ripescato dai sommozzatori vestito da Napoleone
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Storico di fama mondiale, stimato docente all’Università di San Pietroburgo, massimo esperto russo di Napoleone, insignito in Francia della Legion d’onore per i suoi meriti accademici. Oleg Sokolov è stato arrestato ieri, vestito da Napoleone, ubriaco dopo essere caduto nel fiume Moika a San Pietroburgo. L’accusa per lui è quella di aver ucciso la sua compagna, Anastassia Echtchenko, 24 anni, una sua ex studentessa che con lui, 63enne, condivideva il lavoro, la passione per l’imperatore francese e le ricostruzioni storiche in costume.

I sommozzatori lo hanno ripescato in acqua recuperando anche uno zaino nel quale hanno trovato le braccia di una donna. Scattato l’allarme, la polizia ha poi trovato il resto del corpo della vittima nell’appartamento in cui i due abitavano. Secondo i media russi, Sokolov era caduto in acqua proprio mentre cercava di far sparire nel fiume i resti della ragazza fatta a pezzi, trasportandoli sulla riva un poco alla volta.

Trasportato in ospedale e ricoverato per ipotermia dopo essere rimasto nelle acque gelide del fiume, solo stamattina è stato condotto in un commissariato di polizia per essere interrogato. Ha subito confessato: ha raccontato di aver ucciso Anastassia dopo una lite, di averle poi tagliato la testa, le braccia e le gambe per tentare di sbarazzarsi del corpo. Il suo avvocato, Alexander Pochuev, ha riferito che Sokolov è pentito e pronto a cooperare con gli inquirenti. Lo storico comparirà domani in tribunale.

I media locali hanno reso noto che nel 2008 Sokolov aveva picchiato e minacciato di morte una donna. La Russia intanto sotto shock, e la Società di storia militare di cui il docente era membro ha già cancellato ogni sua traccia dal proprio sito. Davanti a tanti prestigiosi incarichi e riconoscimenti, “non potevamo immaginare che potesse commettere questo atto odioso”, ha scritto l’Istituto in un comunicato, annunciando l’immediata revoca dell’incarico ed “esprimendo le proprie condoglianze alla famiglia vittima”.

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