E’ una tra le feste più attese e celebrate: il Thanksgiving Day, o Festa del Ringraziamento, ricorre negli Stati Uniti ogni quarto giovedì di novembre e in Canada ogni secondo lunedì di ottobre. Ricorre dunque il 28 novembre 2019 il 398° Thanksgiving Day.
Secondo la tradizione il primo giorno del Ringraziamento viene fatto risalire al 1621, quando a Plymouth, nel Massachusetts, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare il Signore per il raccolto, e per i rifornimenti di cibo e materiali giunti dall’Europa. Fu poi nel 1863 che Abraham Lincoln proclamò la celebrazione del giorno del Ringraziamento, che da quel momento diventò una tradizione annuale e perse la sua connotazione cristiana.
Il primo Thanksgiving Day come lo conosciamo oggi, celebrato quindi ogni quarto giovedì del mese di novembre, fu istituito proprio il 26 novembre 1941 dal presidente Roosvelt. Per i nordamericani è oggi una delle feste più sentite.
La tradizione odierna, ormai molto conosciuta anche in Europa, prevede di riunirsi e consumare il famoso tacchino per ringraziare Dio, o la vita, o gli amici, o i parenti per ciò che si possiede. Il tacchino può essere accompagnato da salsa gravy, purè di patate, patate dolci, salsa di mirtilli, verdure e torta di zucca.
Sono tante le critiche avanzate alla celebrazione, a partire dal consumismo sfrenato che contraddistingue questa festa e quelle natalizie successive. Inoltre le due studiose nordamericane Judy Dow e Beverly Slapin ritengono che l’elaborazione del mito del Thanksgiving potrebbe servire a respingere i sensi di colpa dell’uomo bianco per aver sottratto il continente ai nativi americani. I sostenitori della festa ritengono invece che, in ogni caso, anche considerando la manipolazione dei dati storici, la Festa del Ringraziamento rappresenta un messaggio positivo per il futuro.
Mentre per la maggior parte degli statunitensi il “Giorno del ringraziamento” è sinonimo di festeggiamenti, per i nativi – spiega Newsweek – è un ricordo costante della morte dei loro antenati, una celebrazione “costruita su una bugia“. Qualcuno lo chiama “Giorno del lutto” e “Giorno del non-ringraziamento“.
Secondo uno studio pubblicato nel 2015 da Roxanne Dunbar–Ortiz, le popolazioni indigene furono decimate del 90% durante la colonizzazione delle Americhe: da 100 milioni a 10. Una tragedia nazionale che continua ad avere effetti devastanti dal momento che i nativi subiscono pesanti discriminazioni e fanno i conti con disparità economica, aspettativa di vita più bassa della media, istruzione inadeguata ed ovviamente povertà.
La festività più pericolosa d’America
Le statistiche incoronano il “Thanksgiving Day” come la festività più pericolosa d’America: è proprio in questo giorno che si verificano incidenti automobilistici e domestici, e casi di intossicazione alimentare.
Il pericolo si nasconde prima di tutto in casa: secondo la Us Consumer Product Safety Commission, nel Giorno del Ringraziamento si registrano 3 volte più incendi domestici che in qualunque altro giorno dell’anno. Statistiche del 2015 segnalano 1.760 interventi dei vigili del fuoco per episodi di questo genere: le fiamme scaturiscono dalla cucina lasciata incustodita, dal tacchino nella friggitrice che causa una fuoriuscita di olio bollente, e così via. C’è chi commette la leggerezza di non sottoporre prima separatamente a cottura il classico ripieno: la Food and Drug Administration raccomanda la temperatura interna che il pollame deve raggiungere per neutralizzare qualsiasi batterio, ripieno compreso, altrimenti il rischio è che i succhi crudi, se contaminati, determinino intossicazioni.
Inoltre, durante il fine settimana del Ringraziamento, milioni di americani si mettono in viaggio: secondo la National Highway Traffic Safety Association (Nhsta), è questo il periodo di vacanza più letale sul fronte incidenti automobilistici: ogni anno si registrano in media quasi 400 morti e 50.000 feriti.
Tra il 2012 e il 2016, oltre 800 persone sono morte durante il weekend del Ringraziamento in incidenti d’auto provocati dall’abuso di alcol.