I vaccini e l’autismo, un legame inesistente: come la truffa di Andrew Wakefield ha creato il movimento no vax

Lo studio di Wakefield è stato un lavoro molto ambiguo, che non meritava di essere pubblicato su una rivista medica di alto livello e tanto meno di ricevere tutta l’attenzione che ha ottenuto: ecco perché è solo una truffa
MeteoWeb

21 anni fa, The Lancet, illustre rivista medica, pubblicava un piccolo studio che sarebbe diventato una delle ricerche più dannose nel campo della medicina. Lo studio, guidato da Andrew Wakefield, medico ricercatore britannico ormai screditato, ha coinvolto appena 12 bambini ed ha suggerito l’esistenza di un collegamento tra il vaccino per morbillo, parotite e rosolia (detto MMR), somministrato a milioni di bambini nel mondo ogni anno, e l’autismo. In seguito, lo studio è stato sfatato definitivamente, ritirato da parte dei co-autori e da The Lancet e a Wakefield è stata ritirata la licenza medica per frode e per il suo cinico disinteresse nei confronti dei bambini sotto le sue cure.

LaPresse / Roberto Monaldo

Tuttavia, gli esperti di salute pubblica sostengono che i falsi dati utilizzati e le conclusioni errate di quello studio, nonostante siano state respinte dal mondo scientifico, abbiano alimentato un pericoloso movimento di scetticismo e rifiuto nei confronti dei vaccini nel mondo. Dalla sua pubblicazione, sono scoppiati focolai di morbillo in Europa, Australia e Stati Uniti, in quelle comunità in cui le persone rifiutano o temono i vaccini. Il rifiuto dei vaccini è diventato un problema così grande che alcuni Paesi in Europa ora stanno rendendo i vaccini obbligatori per i bambini, sanzionando i genitori che li rifiutano.

morbilloNel 2019, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la riluttanza ai vaccini come una delle principali minacce alla salute globale. L’aumento di 4 volte dei casi di morbillo in Europa e i 35 decessi ad esso legati nel 2017, prevalentemente dovuti alla mancata vaccinazione, riflettono come la paura del legame vaccino-autismo scatenata da Wakefield sia in grado di provocare casi anche fatali di morbillo. Al Regno Unito, Paese di Wakefield, sono serviti quasi 20 anni affinché i tassi di vaccinazione si riprendessero. Alla fine, le famiglie britanniche hanno sperimentato oltre 12.000 casi di morbillo, centinaia di ricoveri, molti con complicazioni gravi, e almeno 3 morti, secondo il Time. Negli Stati Uniti, il morbillo è stato dichiarato eliminato nel 2000. Da allora, tuttavia, c’è stata una ricomparsa della malattia, con oltre 2.216 casi riportati. Il fanatismo no vax di Wakefield ha contribuito al focolaio del 2015 a Disneyland in California, in cui furono infettate oltre 130 persone, e ai focolai del 2017 in Minnesota, dove il suo messaggio ha convinto molti genitori a non vaccinare i loro bambini, riporta ancora il Time. La frode sul legame vaccino-autismo ha portato anche un allarmante numero di persone appartenenti alla generazione che ha raggiunto la maggiore età nell’era dello studio di Wakefield a non vaccinare i loro bambini negli Stati Uniti.

Proprio per tutti questi motivi e per le gravi conseguenze che potrebbero scaturire da questo scetticismo e da questa riluttanza, è bene tornare indietro e ripercorrere tutta la storia che ha alimentato queste preoccupazioni sui vaccini, per sottolineare come si sia trattato solo di una frode e soprattutto per evitare che permangano simili idee dannose per la salute pubblica.

La frode dello studio di Wakefield

Andrew Wakefield

La prima cosa da dire sullo studio di Wakefield è che si è trattato di un lavoro molto ambiguo, che certamente non meritava di essere pubblicato su una rivista medica di alto livello e tanto meno di ricevere tutta l’attenzione che ha ottenuto. Wakefield ha tracciato l’associazione tra il vaccino MMR e l’autismo sulla base di uno studio che coinvolgeva solo 12 bambini (!!). Lo studio, inoltre, è un case report, ossia una storia dettagliata della cartella clinica di particolari pazienti e proprio perché fondamentalmente sono storie, sono considerati tra i tipi di studi medici più deboli. Questi case report possono essere utili ma non sono sicuramente le prove su cui fare affermazioni su qualcosa che riguarda il legame vaccino-autismo.

autismoI bambini spesso mostrano i primi segni di autismo intorno all’età in cui ricevono i loro cicli di vaccinazione infantile. Inoltre, alcuni bambini mostrano autismo regressivo: sembrano normali ma poi perdono drasticamente l’abilità di parlare e di relazionarsi con altri. Per questo, scoprire che in un gruppo di 12 bambini, la maggior parte di loro ha l’autismo e che ha ricevuto il vaccino non è sorprendente. Ma questo non significa in alcun modo che il vaccino MMR causi autismo. Wakefield aveva persino proposto un collegamento tra il vaccino e una nuova sindrome infiammatoria intestinale, anche questa screditata. Inoltre, quando Brian Deer, giornalista d’inchiesta britannico ha seguito le famiglie dei 12 bambini coinvolti nello studio, ha scoperto che “nessun caso era privo di indicazioni errate o alterazioni”. Questo significa essenzialmente che Wakefield, autore principale dello studio, ha manipolato i suoi dati. Inoltre:

  • I bambini nello studio non erano stati selezionati in maniera casuale: nessuno di loro viveva nelle vicinanze dell’ospedale londinese in cui sono stati esaminati.
  • Wakefield non ha detto che stava agendo come consulente pagato per un avvocato del Regno Unito che stava facendo causa ai produttori del vaccino MMR per danni.
  • Nonostante fossero descritti come “normali in precedenza”, 5 dei bambini avevano problemi comportamentali prima di ricevere il vaccino.
  • Solo uno dei 12 bambini nello studio aveva autismo regressivo, nonostante lo studio avesse riportato che erano 9. A 3 di questi 9 bambini non è mai stato diagnosticato l’autismo.
  • In 9 casi, gli esami intestinali dei bambini sono stati cambiati da “irrilevanti” a “colite non specifica”.
  • Per tutti i 12 bambini dello studio, le cartelle cliniche e i racconti dei genitori contraddicevano le descrizioni del caso nello studio. (Dati riportati da WebMD)

Come se non bastasse, Wakefield ha avuto anche grandi conflitti di interesse finanziari. Infatti, mentre screditava la combinazione del vaccino MMR e suggeriva che i genitori dovessero dare singole vaccinazioni su un periodo di tempo più lungo, stava depositando i brevetti per vaccini per singola malattia. Inoltre, Wakefield non ha mai replicato i suoi risultati. Alla base della scienza c’è il concetto di falsificazione: uno scienziato conduce un test, ottiene i suoi risultati e cerca di confutare se stesso replicando l’esperimento in altri contesti. Solo una volta fatto questo, si può sapere se i risultati sono veri. La British Medical Journal ha sottolineato che “a Wakefield è stata data l’ampia opportunità di replicare i risultati dello studio o di dire che aveva sbagliato. Ha rifiutato di fare entrambi”. Nel 2004, 10 suoi co-autori hanno ritirato lo studio, ma Wakefield non si è unito a loro.

Il collegamento vaccino-autismo è stato ripetutamente sfatato

vaccini obbligatoriIn una delle analisi più recenti, pubblicata il 5 marzo 2019 su Annals of Internal Medicine, i ricercatori dello Statens Serum Institut della Danimarca hanno analizzato l’ipotesi di un collegamento tra vaccino e autismo in oltre 600.000 bambini nati in Danimarca tra il 1999 e il 2010. “Lo studio sostiene fortemente che la vaccinazione MMR non aumenta il rischio di autismo, non provoca autismo in bambini suscettibili e non è associata ad aggregazioni di casi di autismo dopo la vaccinazione”, hanno concluso i ricercatori. Ancora prima, altri ricercatori, scrivendo su JAMA, avevano analizzato quasi 100.000 bambini che avevano fatto il vaccino e le loro storie familiari di autismo. Gli esperti hanno nuovamente concluso che il vaccino non è associato ad un maggior rischio di autismo, anche nei bambini che avevano fratelli più grandi con il disturbo.

In sintesi, l’idea che il vaccino MMR possa causare autismo è stata sfatata da studi a grande scala che hanno coinvolto migliaia di partecipanti di diversi Paesi, non certo i 12 bambini dello studio di Wakefield.

Fonte: CDC

Eppure, se questa folle idea ha avuto tanta risonanza, in parte, è anche dovuto alla copertura che i media le hanno riservato. Lo scienziato canadese Steven Pinker ha sottolineato come i vaccini siano stati fondamentali al progresso compiuto nell’ultimo secolo contro morte e malattie. La scoperta del vaccino contro il vaiolo, per esempio, ha contribuito a sconfiggere una malattia orribile e dolorosa che ha ucciso circa 300 milioni di persone nel XX secolo.

La storia della Vaiolizzazione: i Manciù, l’imperatore Kangxi e la diffusione dalla Cina all’Europa del metodo “precursore dei vaccini”

vacciniDal 1990, le morti infantili da malattie infettive come HIV e morbillo hanno continuato a calare nel mondo, sia grazie ai vaccini che alle pratiche di controllo delle infezioni. Come mostra il grafico a lato dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) degli USA, le morti per morbillo con il vaccino hanno continuato a scendere nel mondo fino agli anni del 2000. “Per la prima volta, le morti per morbillo annue sono state meno di 100.000 nel 2016”, si legge nel rapporto dei CDC. Quindi, il maggior fattore che ha contribuito alla lotta contro le malattie prevenibili con vaccino è stata la scienza, afferma Pinker. Non dimentichiamocene, focalizzandoci troppo su una scienza inadeguata e di basso livello.

Condividi