“È importante parlare di vaccini e spiegare alle nuove generazioni che i vaccini sono una delle conquiste più importanti della civiltà, perché hanno permesso di eliminare le malattie infettive che solo un secolo fa uccidevano centinaia di milioni di persone“. È il monito di Rino Rappuoli, Chief Scientist di Gsk Vaccines, premiato ieri a Berlino con il ‘Robert Koch Award’ per gli studi che hanno portato al primo vaccino al mondo contro il meningococco B. “Oggi molte persone hanno perso la fiducia nei vaccini – ha osservato lo scienziato – e alcune delle malattie che erano state eliminate grazie alla vaccinazione, come il morbillo e la difterite, stanno tornando mettendo a repentaglio un secolo di progressi in sanità nel mondo occidentale“.
La messa a punto di nuove tecnologie ha rivoluzionato il modo di fare ricerca, permettendo lo sviluppo di vaccini che fino a pochi anni fa erano impensabili, sottolineano da Gsk Vaccines. Quelli del futuro – è l’impegno dell’azienda – riusciranno a prevenire ancora più malattie e in alcuni casi potranno persino curarle, oltre a rappresentare un importante strumento per combattere un’emergenza per la salute globale come quella dell’antimicrobico resistenza che alimenta la carica dei superbatteri. Sono infatti almeno 700 mila le persone che ogni anno muoiono a causa della resistenza ai farmaci, e si stima che aumenteranno fino a 10 milioni entro il 2050.