Fare scorta di Vitamina D, ridurre lo stress, stimolare la serotonina: per raggiungere questi obiettivi bastano pochi minuti al giorno

Stimola la serotonina, la sintesi della vitamina D, riduce lo stress: ecco quale abitudine ha effetti benefici sull'organismo
MeteoWeb

Una bella camminata ha un effetto benefico sulla nostra salute anche se fa freddo: anche col freddo autunnale o in pieno inverno, uscire a fare una passeggiata veloce, possibilmente nella natura, può essere un toccasana per il nostro organismo. Humanitas Salute ha chiesto un parere in merito alla professoressa Daniela Lucini, Responsabile di medicina dell’esercizio di Humanitas.

Innanzitutto – si spiega nell’approfondimento – ci sono ben 4 motivi per fare movimento quando fa freddo:

  1. La luce naturale del giorno stimola la serotonina, l’ormone della felicità, che si abbassa infatti sempre ai minimi durante l’inverno. La ‘terapia della luce’ aiuta contro la depressione stagionale: ecco perché vale la pena di andare a prendersela tutta durante una bella passeggiata.
  2. La luce del sole stimola la sintesi della vitamina D, che attiva il rilascio di serotonina, rafforza l’assorbimento del calcio, combatte le infiammazioni e potenzia il sistema immunitario. Bastano 10 minuti al giorno passati fuori all’aperto per migliorare i livelli.
  3. Camminare al freddo aiuta la memoria. Lo dice uno studio dell’University of Michigan, che ha osservato in un gruppo di volontari un rafforzamento della memoria del 20%. Gli stessi benefici sono stati evidenti sia con temperature estive che sotto zero.
  4. Uscire anche nel freddo è come ‘meditare’: varie ricerche hanno mostrato che camminare abbassa gli ormoni dello stress e innalza l’attività del sistema immunitario.

Il tutto parte da una questione geografica – ha spiegato la prof. Lucini –: in Italia non fa mai così tanto freddo da non poter uscire come in alcune parti del Canada o del Nord America. Più facile camminare all’aria aperta anche d’inverno, basta scegliere l’ora giusta. Non dimentichiamo però che ogni caso è a sé. I rischi sono sempre bassi se parliamo di individui giovani, allenati, dotati di abbigliamento tecnico e senza patologie. Ben diverso è il caso di soggetti con patologie ischemiche a loro carico o magari affetti dall’asma. In quei casi la cosa migliore è scegliere i momenti più caldi e fare gli sport più faticosi indoor durante i mesi più freddi”.

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