La polizia in Nuova Zelanda ha reso noto che procederà oggi al recupero dei corpi delle vittime provocate dall’eruzione del vulcano a White Island: 8 quelle accertate, di cui 2 morte in ospedale per le ustioni riportate.
Il vice commissario di polizia John Tims ha spiegato che la famiglie saranno informate sull’operazione che sarà effettuata nel minor tempo possibile, in quanto la situazione del vulcano risulta “instabile“.
Secondo gli esperti locali nelle prossime 24 ore il rischio che si verifichi una nuova eruzione è tra il 50 e il 60%.
L’eruzione, improvvisa, si è verificata lunedì scorso, e in quel momento sull’isola conosciuta in lingua maori come Whakaari, erano presenti 47 turisti di diverse nazionalità: australiani, americani, neozelandesi, tedeschi, cinesi, britannici e malesiani. Altre otto persone risultano disperse: dato che sull’isola non ci sono segni di vita – hanno fatto sapere le autorità – si ritiene che siano deceduti, sepolti dalla cenere.
Oltre 20 persone sono ricoverate e alcune si trovano in condizioni gravi. I medici in Nuova Zelanda stanno importando pelle per trattare le persone rimaste ustionate, feriti sia dalla cenere vulcanica che dal gas; molti infatti hanno anche ustioni da inalazione. Si sta anche lavorando per identificare i morti confermati con l’aiuto di patologi forensi e dentisti.