“Il consumo che abitualmente facciamo del formaggio non rispetta molto l’uso corretto che ne dovremmo fare. Spesso siamo abituati a utilizzarlo come condimento grattugiato sulla pasta o aggiunto per gratinare qualche verdura cotta in forno, oppure ancora per “completare” un altro piatto, per esempio nelle insalatone o nelle torte salate. In realtà il formaggio andrebbe considerato come un secondo piatto vero e proprio, come la carne, il pesce, le uova o i legumi“: lo spiega il dietista Giacomo Astrua, su Medical Facts, il magazine online di informazione scientifica e debunking delle fake news, con la direzione scientifica del dott. Roberto Burioni.
Secondo i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia (LARN) per la popolazione italiana della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), il formaggio, “che rientra nella categoria latte e derivati, andrebbe assunto circa 2-3 volte a settimana. La porzione di formaggio deve essere di circa 50 grammi per quanto riguarda i formaggi stagionati, di 100 grammi per quanto riguarda quelli freschi, dose maggiore perché contengono più acqua rispetto ai primi e perciò la concentrazione calorica è minore,” precisa l’esperto.
I formaggi “sono ricchi di grassi saturi, colesterolo e sodio, tutti nutrienti potenzialmente dannosi per il sistema cardiovascolare se assunti in quantità e con frequenza superiori a quelle sopraindicate. Sono generalmente un alimento grasso che, se non controllato, può favorire il sovrappeso e l’obesità. Ma c’è anche del buono ovviamente. I formaggi, infatti, sono ricchi di calcio, essenziale per la salute ossea e non solo, e rappresentano un’ottima fonte proteica, in cui troviamo tutti gli amminoacidi essenziali di cui abbiamo bisogno.”
Dunque quali formaggi possiamo mangiare? “Tutti. Se si rispettiamo le frequenze e le dosi indicate nessun formaggio è vietato. Personalmente – conclude Astrua – vi consiglio di associarlo alle verdure, in qualche ricetta un po’ golosa e che possa saziarvi.”